Shalom in Ebraico; Mир (Mir) in Russo e Mир (Myr) in Ucraino; Siriri in Sango; in Italiano … Pace!!
Le traduzioni della parola “pace” sono differenti in ogni lingua del mondo come termine e pronuncia, ma l’etimologia e il significato sono sempre gli stessi. Portano a un “patto” a una “conciliazione” a una “situazione di calma” che si ristabilisce dopo una lotta, un conflitto, una guerra, una disputa o una contesa di ogni tipo. La storia dell’uomo è costellata di sanguinose guerre e di trattati di pace; di vite sconvolte e spazzate via come foglie al vento e di amori che danno nuova speranza per il futuro. Proprio come nel famoso romanzo “Guerra e pace” di Tolstoj.
Ma ciò che è scoraggiante e difficile da credere, è come dal passato non si tragga nessun insegnamento. Sembra che ci siano cicli “premeditati” di distruzione di massa, quasi a voler sfoltire di proposito la popolazione terrestre. Negli anni in cui le armi tacciono, probabilmente è solo perché ci si sta rifornendo e gli arsenali si riempiono. Oltre alle armi convenzionali, sono sempre più pericolose e sofisticate quelle di ultima generazione, per non parlare della minaccia nucleare che non risparmia nessuno. L’industria bellica non conosce crisi di produzione ne di mercato.
Diverse le occasioni in cui ITA KWE ha riportato l’attenzione sulle guerre sparse in almeno una cinquantina di angoli del mondo. In attesa di pace – Uomo … dove sei? – Senza cuore ne umanità – Passi indietro .. – Passione senza fine – Settanta anni fa … – Guerra in Centrafrica, questi solo alcuni post sull’argomento.
Da ormai venti giorni il fragore delle armi e i nuovi crimini contro l’umanità non si placano nei territori palestinesi e israeliani. Sotto c’è ben più di quanto appare e la misura è ormai colma da diverso tempo. Le ultime notizie sono sempre più tragiche e le minacce di nuove violenze sono sempre più eclatanti.
A conclusione della giornata mondiale di sensibilizzazione indetta da papa Francesco per invitare tutti a pregare e digiunare con l’intenzione di pace per le popolazioni in guerra, un invito a sostenere l’Ospedale Pediatrico di Betlemme. La nuova emergenza portata dal conflitto che sta colpendo così duramente una popolazione già stremata e da sempre sofferente, sconvolge soprattutto i più innocenti. Per il Caritas Baby Hospital di Betlemme, parte una raccolta fondi tramite ITA KWE per l’invio al più presto di un aiuto di vitale importanza. Il progetto della realizzazione di una chirurgia pediatrica, slitta forzatamente per dare ora attenzione a ogni altro tipo di soccorso nell’immediato.
Come già fu per l‘emergenza guerra in Ucraina (che sembra non avere fine), da oggi si potrà contribuire al sostegno tramite ITA KWE anche per la Palestina.
In attesa che presto davvero torni la pace, la preghiera è il modo migliore per sostenere da lontano, ma un’azione condivisa di solidarietà è quello che possiamo fare nel concreto. Con la causale: per i bambini di Betlemme, queste le coordinate per chi si unisce a noi in questa nuova emergenza tragica e preoccupante per tutti.
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Dopo le belle serate di Pontedecimo e di Cavalo, il lavoro non manca, per mettere in pratica quanto detto!
