Dal 15/08 al 31/12/16

Aggiornato più sotto al 31 Dicembre 2016

La “storia infinita” della guerra vissuta in Centrafrica in questi ultimi tre anni, ci porta ad aprire un’ulteriore pagina (la decima dal dicembre 2013!) in cui gli aggiornamenti portano notizie ancora preoccupanti per il fatto che è tuttora lontana la parola “pace” come conclusione definitiva a questa tragedia.

Malgrado ciò numerosi sono i progetti portati avanti da Ita Kwe Flavio Quell’Oller Onlus, grazie ai missionari presenti in loco, con i quali già dagli anni ’80 Flavio aveva operato come volontario.

Per chi volesse avere chiaro il quadro della situazione, queste sono le pagine in ordine cronologico decrescente dalle quali attingere le informazioni a partire dal dicembre 2013:

9) Dal 20 Febbraio al 15 Luglio 2016;

8) Dal dal 23 Novembre 2015 al 19 Febbraio 2016;

7) Dal 2 Giugno al 19 Novembre 2015;

6) Dal 5 Gennaio al 31 Maggio 2015;

5) Dal 10 Luglio al 31 Dicembre 2014;

4) Dal  5 Maggio  al 10 Luglio 2014;

3) Dal 17 Marzo  al  5  Maggio  2014;

2) Dal 29 Gennaio al 20 Marzo 2014;

  1. Dal  7 Dicembre  2013  al 28 Gennaio 2014 intitolata anche “giorno per giorno”;

R.C.A. – 31 Dicembre 2016 – 

Si è concluso il terzo anno di grande crisi umanitaria e politica (mossa dall’esterno) che ha causato la disgregazione della popolazione Centrafricana e il fallimento delle mediazioni e degli interventi ufficiali dell’ONU e delle altre “potenze”, come la Francia e gli USA, a vantaggio dell’avanzamento cinese sul territorio. Sebbene le ONG siano spuntate come funghi pensando di risolvere i problemi a modo loro, i missionari presenti da anni sono stati fondamentali per il soccorso ai profughi sparsi nelle zone di savana e l’interessamento di Papa Francesco ha fatto puntare i riflettori sull’evidenza che le guerre non siano mai mosse da motivi legati alla religione.

Rimandiamo all’ennesima pagina di aggiornamento, che apriamo in coincidenza con il nuovo anno, per i futuri aggiornamenti, iniziando con il discorso di saluto del Presidente in carica Faustin Arcange Tuadera alla Nazione.

papillon-sangarisFortunatamente le forze militari francesi del contingente Sangaris si sono ritirate e l’illusione che la situazione potesse essere riportata all’ordine … con un battito d’ali come quello della farfalla centroafricana si è rivelata anche un’amara beffa ai danni di giovani donne e bambini innocenti che, proprio dai loro presunti difensori, sono stati violentati.

Da parte nostra continua l’impegno per i diversi progetti in Centrafrica: a sostegno dei bimbi di Bangui (dei quali ci ha lasciato la piccola Bernadette), del Centro disabili e malnutriti Arc en Ciel, dell’Ospedale Roberto Molinari e del Centro artigianale sempre a Bocaranga, nonché il sostegno per la scuola Padre Pio di Berberati.

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Il 1° Dicembre 2016, dopo tre anni in cui non c’era proprio nulla da festeggiare, è stata ricordata la data della festa della Repubblica Centrafricana. Qualche passo in più rispetto a prima è stato fatto, ma molto ancora resta il lavoro necessario per la completa ripresa del Paese e della sua popolazione.

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R.C.A. 27 Novembre 2016 – 

Pur nell’amarezza dei racconti di alcuni missionari che ci assicurano ancora molto lontana la ripresa di una vita normale sia per il continuo ricorso alle armi da parte dei giovani locali (ancora diversi morti e violenze), sia per un diffuso sistema di assistenzialismo che si è venuto a creare paradossalmente proprio a causa degli aiuti ricevuti dalla popolazione in previsione di un risollevamento dalla tragica condizione in cui riversa da circa quattro anni, la notizia della creazione cardinalizia di Monsignor Dieudonné Nzapalaynga avvenuta sabato 19 Novembre è almeno un motivo di speranza per il prossimo futuro. Se non altro per la presenza al suo fianco dell’Imam, di altri islamici e del Pastore protestante di Bangui, segno chiarissimo del buon rapporto tra i rappresentanti religiosi del Paese.

anche-limam-alla-creazione-del-cardinal-nzapalayngaA distanza di un anno dall’apertura della prima Porta Santa del Giubileo straordinario della Divina Misericordia, Papa Francesco continua nella sua opera di sensibilizzazione verso la difficile causa del Centrafrica. Nei giorni successivi il neo cardinale ha anche partecipato a un nuovo incontro promosso dalla Comunità di S. Egidio sempre in tema di ripristino della pace.

Da un lato anche l’interessamento europeo farebbe ben sperare, se non fossero nascosti i soliti subdoli interessi economici e politici di parte, vera prima causa di tutto il conflitto, camuffato per tanto tempo come di carattere religioso, ma voluto dai poteri forti che pongono i propri interessi nello sfruttamento dell’intera zona.

 http://adiac-congo.com/ Giovedi, 24 novembre 2016 – 05:59

Il governo italiano si unirà ai donatori per aiutare il paese a riprendersi da anni di guerra. Si sta investendo in termini di stabilità in Africa centrale.

Da una settimana si è tenuta a Bruxelles la conferenza dei donatori sulla Repubblica Centrafricana. Le esigenze attuali del paese nel cuore dell’Africa sono stimate in oltre un miliardo e mezzo di euro per i prossimi tre anni. Questi bisogni sono enormi, fino alla scala del disastro subito dopo gli ultimi tre anni, che hanno visto le milizie praticamente prendere in ostaggio il Paese fino alla stabilizzazione annunciata dalle elezioni presidenziali di febbraio.

Tutto è praticamente ricostruire: infrastrutture; ricostituzione dell’esercito e delle forze di sicurezza; il regolare funzionamento dei settori statali e fondamentali quali l’agricoltura, la salute e l’istruzione. Un miliardo e 600 milioni di euro sono necessari, aveva considerato la signora Federica Mogherini, Alto Commissario dell’UE per gli affari esteri. Italia, suo paese d’origine, ha accolto con voto favorevole questa richiesta di aiuto.

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In una mossa per maggiore coinvolgimento in Africa centrale per aiutare l’integrazione delle economie nel bacino del Congo, Roma ha infatti promesso di investire 5 milioni di Euro all’anno nel 2017, 2018 e 2019. “intervenire in R.C.A. oggi è fondamentale, perché questo paese, abbandonato e senza stato per decenni, può essere una fonte di instabilità con i vicini che stanno cominciando ad entrare in crisi e la formazione della prima migrazione verso il Chad. “

Questa è l’opinione espressa durante la conferenza dei donatori da Mario Giro, il vice ministro italiano per la cooperazione internazionale. Ha confermato l’impegno del suo paese in Africa centrale. L’Italia sta già facendo la sua parte degli impegni aumentando l’impegno finanziario con ” uno sforzo notevole per un paese che non era stato inserito come una priorità   per la cooperazione italiana. Questo impegno è parte della strategia di presenza italiana in Africa, attraverso la sua cooperazione tra imprese e cultura  , ha aggiunto.

E’ per altruismo da una parte, ma anche molto realistico. Perché se lasciato degenerare troppo a lungo una situazione di crisi, dicendo che non è di competenza, potrebbe finire come una patata bollente tra le mani“, ha detto il ministro. L’Europa è invitata a partecipare al piano di Italia chiamate “migrazione Compact” per contrastare la migrazione. Giro ha detto che il suo paese inizierà solo con un budget totale di € 200 milioni da investire nei principali paesi con uscita di immigrati sulle coste italiane.

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Persino il re della Costa d’Avorio Jean Gervais Tchiffi Zié (nella sua ….. eleganza!) si sta interessando alla condizione della R.C.A. Dall’ora in cui tutti parlano di aiuti ormai il Paese avrebbe dovuto essere interamente ricostruito!!

E a Bocaranga p. Cipriano e p. Robert si sono dati un gran da fare per animare i giovani dei villaggi a coalizzarsi tra loro a trascorrere insieme la prima domenica d’Avvento … non tra il silenzio e la tristezza ma vegliando tra i canti e la condivisione. dal profilo fb di p. Robert

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R.C.A.  – 24 Ottobre 2016 – Troppi gli avvenimenti di questi ultimi due mesi, che quasi per una forma di rigetto abbiamo tralasciato, da poterli riassumere in modo sintetico. Soprattutto troppi gli episodi di violenza e di insicurezza che lasciano tuttora il Centrafrica in balia di una situazione molto incerta per il futuro. I nostri soci Miriam e Stefano hanno effettuato un viaggio di … perlustrazione, controllo, volontariato in concomitanza con i numerosi progetti in corso e allo studio sul territorio centrafricano, constatando personalmente la difficoltà in cui ancora si trova a vivere una popolazione ormai priva di quella gioia che normalmente veniva trasmessa dai bambini sempre sorridenti malgrado tutto. La presenza di Organizzazioni Internazionali mentre da un lato ha dato un po’ di sollievo dall’altro ha creato una forma di assuefazione alla situazione di disagio, creando la dipendenza dall’assistenzialismo e la pretesa di aiuto dall’esterno. Pare che la dignità di questo popolo sia stata anestetizzata per lasciare il posto ad un misto tra l’aggressività e la negligenza che sfociano in una mancanza di iniziativa che non sia guidata dall’esterno. L’esasperazione contro la forza militare ONU che avrebbe dovuto riportare la pace è esplosa oggi a Bangui, come da articolo pubblicato su euronews. Augurandoci che la recente creazione di Monsignor Diedonnè Nzapalaynga a Cardinale di Bangui, possa in qualche modo servire da deterrente contro il riaccendersi delle violenze, riprendiamo la serie di aggiornamenti che ormai prosegue da quasi quattro anni.

R.C.A. – 15 Agosto 2016 –  Mentre continuano le varie dichiarazioni sulla validità dell’operato della forza militare Minusca (gestita dall’ONU) e su come sta procedendo per il disarmo (in realtà mai avvenuto!) della coalizione ribelle della ex Seleka e dei vari gruppi armati degli anti-balakas, le notizie più preoccupanti riguardano l’epidemia di colera che si è sviluppata negli ultimi tempi in particolare al Sud, verso il fiume Ubangui-Shari e che ha registrato già decine di vittime. La Croce Rossa ha intensificato la formazione di nuovi operatori sanitari ed il centro di raccolta per i medicinali e le attrezzature è stato ampliato ultimamente.

ancora armi in mano ai Seleka
R.C.A. – ancora armi in mano ai Seleka
centro di raccolta della Croce Rossa in R.C.A.
Centro di raccolta della Croce Rossa in R.C.A.

Dal fronte Nord l’allerta arriva a causa del nuovo mandato presidenziale nel confinante Ciad, molto interessato al territorio centrafricano, di Idriss Déby diplomaticamente legato alla Francia e da sempre sospettato di aver agevolato la formazione delle milizie Seleka. 

Presidente francese Hollande e del Ciad Idriss Deby
Presidente francese Hollande e del Ciad Idriss Deby

Ulteriore instabilità politica è data dall’arresto di due figli dell’ex presidente François Bozizé (di cui uno in seguito rilasciato), segno che gli oppositori dell’attuale Presidente Faustin Arcange Touaderà stanno ancora lavorando dietro le quinte e che l’opera di riforma e di riassetto delle Istituzioni procede come un percorso ad ostacoli. Preoccupante anche il numero sempre elevato di profughi centrafricani che chiedono asilo nei Paesi limitrofi.

ancora rifugiati dalla R.C.A.
Ciad – ancora rifugiati dalla R.C.A.

Nota positiva: la popolazione locale sta tentando di superare le divisioni se non altro per via della povertà sempre più evidente. Per questo nelle ultime settimane è stato agevolato il lavoro dei nomadi Fulani (o Peul o Mbororò), che hanno potuto seguire le proprie mandrie senza pericolo di attacchi da parte della popolazione stanziale.

mandria di bovini in R.C.A.
Allevatore Mbororò con la sua mandria di bovini in R.C.A.