Suicidi in carcere, è ora di agire!

Dopo le manifestazioni tenutesi oggi nelle principali città italiane sedi di Istituti Penitenziari, bisogna passare dalle parole ai fatti. Basta suicidi in carcere: è ora di reagire … e di agire davvero. Non chiudiamo gli occhi!

“Basta suicidi in carcere: è ora di agire!”

Mentre ieri veniva sventato il tentato suicido di un detenuto al Carcere di Marassi, a Como non si poteva più fare nulla per un giovane ormai deceduto. Tra i reclusi in Italia da gennaio a oggi, salito tragicamente a 32 il numero di chi si è tolto la vita e a 24 quello di chi è morto in circostanze non chiare. Senza scordare che ben 4 sono stati i suicidi tra gli agenti di Polizia Penitenziaria. Trentasei (36!) vite spezzate per suicidio e 24 per altre cause, ma ancor più sono quelle dei familiari di ognuno di essi, per cui il dolore e l’amarezza le ha spezzate ugualmente. Per questo i Garanti dei diritti delle Persone private di libertà hanno invitato alla mobilitazione per l’emergenza suicidi in carcere. Da tenere presente inoltre quanti (tra suicidi e malattia) negli ultimi anni hanno perso la vita una volta scontata la pena.

Sugli scalini del Palazzo di Giustizia di Genova, come altrove, sono stati letti i nomi delle vittime di questa assurda strage. Tra le numerose associazioni e organizzazioni di volontariato anche ITA KWE Flavio Quell’Oller era presente per denunciare l’urgenza di un’azione concreta e condivisa. La risposta all’appello dei Garanti comunale Stefano Sambugaro, e regionale, Doriano Saracino è stata forte e anche l’attenzione mediatica non è mancata. Anche a livello istituzionale, sollecitata forse dalla visita di tre giorni degli esponenti di “Nessuno Tocchi Caino”, alla cui assemblea conclusiva tutti interventi molto interessanti. Come era prevedibile però la relazione finale fa emergere le criticità sia su Marassi sia su Pontedecimo, con la consapevolezza che ora davvero dalle parole si deve passare ai fatti.

Condividiamo il video pubblicato dall’associazione “Gli amici di Zaccheo” impegnata nelle carceri liguri. Grazie a Enrico per aver colto l’intervento del Garante regionale Doriano Saracino anche nel momento del ricordo dei nomi dei reclusi e degli agenti che per disperazione sono morti da inizio anno a oggi. Qui una breve cronaca dell’emittente nazionale e altre informazioni sulla manifestazione.

L’impegno di ITA KWE continua anche su questo fronte, cercando di essere sempre attenti e vicini ai più fragili. Come già sottolineato per i casi delle due giovani donne a Torino, non si tratta di numeri ma di persone. Ci uniamo quindi ancora di più a tutte le voci che chiedono:

Basta suicidi in carcere, è ora di reagire e di agire ….. prima che sia troppo tardi!

Diamo seguito all’appello del Presidente Mattarella, alle parole di Papa Francesco sempre attento ai detenuti. Ai Cappellani in convegno nazionale dal 24 al 27 aprile ad Assisi proprio sul tema della salute in carcere, che vede una situazione davvero drammatica. Sebbene sia in continuo movimento l’osservatorio dei diritti, la staticità delle misure di prevenzione e di sostegno sembra essere ancorata al secolo scorso.

Riflettiamo sull’utopia di una società in cui non ci sia la necessità di avere dei luoghi come il carcere. E’ chiaro, come denuncia anche Daria Bignardi con: Ogni carcere è un’isola, che come impostato ora non solo non serve, ma è un danno all’intera società.

Pubblicato da itakweflavio

ITA  KWE  ("Fratello di tutti" nella lingua Centrafricana Sango) è un'associazione nata il 24 maggio 2012 in memoria di Flavio Quell'Oller.     Si prefigge di portare avanti la sua opera di carità missionaria con progetti concreti e duraturi, in Italia e all'estero.  Per un contributo che non costa nulla ma che vale molto, indicare il Codice Fiscale numero: 9 5 1 5 8 2 3 0 1 0 2    nella sezione delle O.d.V.                                             

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