Per chi è dietro le sbarre …
una volta entrati “dentro” (i ristretti ma anche il personale e i volontari) ci si trova “dietro” a sbarre che non limitano solo la libertà fisica di movimento, ma che separano in tutto. C’è chi pensa che per alcuni non si debbano più aprire, ma non sempre dentro ci sono “i briganti veri”. Impressionante il numero degli errori giudiziari commessi, con conseguenti enormi danni personali e sociali. Di contro alto è il timore che non sia garantita la certezza della pena scontata da chi si macchia di reati di inaudita violenza.
Dietro le sbarre, sia in un caso che nell’altro, potrebbe esserci ognuno di noi. Nel corso della vita gli errori e i momenti di debolezza possono presentarsi minando l’onestà di chiunque. Per questo va lasciato il giudizio a chi di dovere, sapendo che il giudice finale sarà comunque solo Dio. A noi compete essere d’aiuto senza pregiudizi ma con spirito di vera fraternità. Interessante il commento maturato dopo l’esperienza di una settimana trascorsa dal francescano Beppe Giunti come ristretto nel carcere di Alessandria. Vedi in data odierna su libri interessanti: Padre nostro che sei in galera (fra’ Beppe Giunti e fratelli briganti).
Da oltre dieci anni ITA KWE Flavio Quell’Oller cerca di collaborare per chi si trova “dietro le sbarre” ristretto o di servizio, colpevole o innocente. Un progetto che si è evoluto nel tempo e che ha portato a rivedere man mano il tipo di volontariato richiesto a seconda delle diverse esigenze. Come già nel 2022, anche ora segnaliamo qui alcune necessità per i detenuti in difficoltà economica e lontani dai familiari.
Cosa serve in carcere sia per uomo che per donna (se non nuovo anche usato ma pulito e in buono stato):
asciugamani varie misure, accappatoi, teli bagno;
biancheria intima tipo canottiere o maglie maniche corte, reggiseno, mutande, calzini, berretti (che non coprano troppo la fronte), guanti;
abbigliamento comodo tipo T-short, tute, felpe senza cappuccio, pigiami (solo per donne), maglie, jeans;
scarpe comode e da ginnastica, ciabatte, infradito;
prodotti per l’igiene, sapone, doccia schiuma, shampoo, dentifricio, spazzolini, schiuma da barba (in tubetto plastica), rasoi trilama usa e getta, deodorante (roll plastificato).
La detenzione economicamente costa non solo allo Stato ma anche a chi è recluso (e famiglie). Chi è “dentro” oltre a pagare per i propri errori, deve sostenere le spese per il “mantenimento”, trovandosi a volte in un vortice senza fine. Per quanto sia doveroso saldare i debiti con la giustizia, non sempre sono i colpevoli a pagare davvero. Per questo è importante essere d’aiuto a chi altrimenti non si risolleverebbe recuperando una volta per tutte la propria dignità.
Dal giubileo della Divina Misericordia, in cui ci si era prodigati per alleviare chi era in difficoltà, all’occasione di Papa Francesco a Genova , dopo l’esortazione alla fratellanza e il “Libro bianco” dell’AIGA stampato e rilegato proprio dai detenuti di Pontedecimo per farne omaggio al Papa, ci si dovrebbe sentire in cammino tra chi è “fuori” e chi è “dentro”. Cerchiamo quindi di aprire gli occhi per vedere intanto cosa serve a chi è dietro le sbarre del carcere!
Punto di raccolta: presso il magazzino missioni del Convento Cappuccini – Via Giacomo Rivera n. 4 – Pontedecimo il martedì dalle ore 8,30 alle 12 e dalle 14,00 alle 17,00 – Grazie!!