Globalizzare la pace!

Nell’epoca in cui tutto è a livello globale, soprattutto per il male, quello che manca di più è l’impegno per globalizzare la pace. Negli ultimi due anni ITA KWE Flavio Quell’Oller ha avviato progetti sia per la popolazione ucraina sia, ultimamente, per i bimbi in Palestina. La visione missionaria ci ha portato a sostenere queste emergenze, come pure quelle per gli alluvionati in Emilia Romagna e per i terremotati prima nelle Marche e poi in Siria. Ma lo spirito che ci ha mosso è di grande dolore e sofferenza, come è per il Centrafrica, più che per gli altri numerosi impegni.

Incredibile come contro ogni buon senso l’uomo continui ad andare alla ricerca dell’infelicità e della discordia. A partire dalle guerre familiari (inizio dei genocidi) a quelle di conquista o d’indipendenza per arrivare alle due mondiali, alla cosiddetta “guerra fredda” e infine alle ri-conquiste. Conflitti continui che portano distruzione e morte dove prima si era vissuto, costruito, sognato qualcosa di bello per tutti. I sogni si tramutano in incubi che accompagnano tanta parte di popolazione nel mondo e che procurano lacerazioni e sofferenze che a loro volta inducono a odio e vendetta.

A distanza di due anni esatti dall’inizio del conflitto in Ucraina, tante sono le manifestazioni e le iniziative per chiedere la pace. Da subito si è fatto appello per arrivare presto alla pace, senza nessun risultato se non quello di un aumento di violenza e di distruzione. Solo con la volontà di indietreggiare dalle proprie posizioni, si giungerà alla libertà e la pace delle popolazioni che sono le vittime senza voce, non solo di questa ma di tutte le guerre.

Solo con la riduzione della produzione e del commercio di armi e mezzi militari e l’investimento nell’industria della pace, si avrà qualche risultato per ottenerla. Il volume d’affari bellico mondiale è spaventoso rispetto a ogni altro settore economico e vede al 12° posto la ligure Leonardo. Vergognosamente preoccupante e terribile il fatto che negli Stati in cui hanno sede tali industrie non ci siano, o siano limitati, i conflitti. Il grande commercio è verso Paesi (per lo più poveri!) in cui non ci sono arsenali ma ancora una volta gli interessi di chi guadagna su popolazioni già sfruttate. Da una parte si forniscono (a caro prezzo) mezzi per alimentare focolai di guerra (guadagnandoci) e dall’altra si cerca (apparentemente) di trovare accordi offrendo aiuti e mezzi per la ricostruzione (guadagnandoci nuovamente).

Oggi però polemiche e riflessioni non servono a nulla. Oggi più che mai bisogna fermare ogni guerra a partire da questa che, dopo quella nei Balcani ormai più di trenta anni fa, vede il ripetersi della storia anche in Europa. Uniamoci per cercare di “globalizzare” una pace giusta e duratura in particolare i bambini, che saranno il futuro di questo mondo. Anche l’impegno di ITA KWE per l’emergenza in Ucraina , tramite i frati Cappuccini polacchi e la collaborazione con l’associazione Pokrova, continua.

Nella speranza che gli appelli alla pace vengano ascoltati, condividiamo le iniziative sul territorio ligure. In particolare ieri a Genova nella chiesa di S. Stefano con la cerimonia per l’accoglienza di alcune vedove giunte dall’Ucraina.

E oggi a Savona sia per l’ordine degli architetti savonesi, sia per iniziativa della comunità ucraina in Liguria.

Nel condividere quanto organizzato a Savona, aggiungiamo che la vera vittoria dell’Ucraina si avrà

quando si raggiungerà la pace giusta per tutti.

L’unica battaglia in cui ognuno di noi può impegnarsi è quella di “globalizzare la pace”

e come ci ha dimostrato Francesco d’Assisi, la religione deve unire e non dividere.

Pubblicato da itakweflavio

ITA  KWE  ("Fratello di tutti" nella lingua Centrafricana Sango) è un'associazione nata il 24 maggio 2012 in memoria di Flavio Quell'Oller.     Si prefigge di portare avanti la sua opera di carità missionaria con progetti concreti e duraturi, in Italia e all'estero.  Per un contributo che non costa nulla ma che vale molto, indicare il Codice Fiscale numero: 9 5 1 5 8 2 3 0 1 0 2    nella sezione delle O.d.V.                                             

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