Invitandovi a leggere gli ultimi resoconti su quanto avvenuto una decina di giorni fa a Bocaranga e a Ngaoundaye, continuamo a sperare che presto tutti gli odi e le vendette finiscano, per trovare finalmente la pace. Questo Paese la aspetta da secoli e forse ora ci sarà veramente la volontà di costruirla e mantenerla anche tra tutte le etnie presenti sul territorio.
Appena pubblicato: “Centrafrica, perché la guerra?”
da journaldebangui.com – 30/01/2014
La guerra che sta devastando la Repubblica Centrafricana è inseparabile dalla lunga storia di questo territorio di confine, zona di transizione tra il deserto e la foresta equatoriale
Intitolato “Centrafrica, perché la guerra?”, questo breve libro (60 pagine, € 12,80) dimostra che l’immensa Repubblica Centrafricana, grande quanto la Francia e il Belgio, terra di transizione tra l’Africa nera e il mondo arabo, vide problemi etnici e tribali già nel corso dei secoli. Nel XVII secolo, il regno di Waddai fu motivo di caos per le rive del fiume Chari. “Le popolazioni nordiche vennero alla ricerca di intermediari commerciali al sud, rivelandosi raziatori militari in cerca di schiavi e bottino.” La colonizzazione francese, iniziata nel 1889 e contestata da mercanti che detenevano il commercio nella zona dell’alto Nilo, ha come “congelato”, in qualche modo, questi antichi antagonismi. Dopo l’indipendenza, ecco che si torna al punto di partenza. ” Parlare di Stato fallito sarebbe una contraddizione, in quanto nessuno Stato è mai realmente esistito.” Da sempre l’Ubangui-Chari è stato anche mostrato come una macchia bianca a causa delle sue vaste distese disabitate. Eppure là vivevano dei popoli che venivano “cacciati” dagli schiavisti! |