La lebbra colpisce ancora!

Oggi, domenica 26 gennaio, si celebra la 61° ricorrenza della Giornata istituita per promuovere i diritti dei malati di lebbra.

Come affermò Raoul Follereau“Perché il malato di lebbra cessi di essere lebbroso, bisogna guarire quelli che stanno bene. Bisogna guarire quelle persone terribilmente fortunate (che siamo noi) da un’altra lebbra, singolarmente più contagiosa e più sordida e più miserabile: la paura. La paura e l’indifferenza che troppo spesso essa porta con sé”.

A livello medico questa malattia trova terreno fertile quando le condizioni igienico sanitarie sono precarie e anche quando l’alimentazione è scarsa o carente di sostanze nutritive idonee al mantenimento corretto del corpo per affrontare senza rischi tali situazioni.  Il contagio poi si ha inevitabilmente quando si rimane a stretto contatto con il malato, ma non si tratta di un meccanismo così immediato.

Già lo scorso anno avevamo accennato a qualche dato in più su questa ricorrenza, associandola anche al “Giorno della memoria”, in ricordo della liberazione dal campo di concentramento di Auschwitz.  

In entrambi i casi ci sentiamo coinvolti per alcuni eventi relativi ad essi, vissuti da Flavio in prima persona. In particolare nel caso della lebbra, la nostra Associazione cercherà di rispondere al meglio inviando appena possibile gli aiuti necessari per far sì che a Bocaranga, nel Centrafrica martoriato, non si verifichino nuove epidemie.

Durante il viaggio del 1995 Flavio ritrova un vecchio amico lebbroso di Bocaranga

Pubblicato da itakweflavio

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