Forse ci siamo!!

E’ proprio di poco fa l’indiscrezione (vedi anche su: http://www.misna.org/altro/vertice-a-ndjamena-verso-uscita-di-scena-djotodia-08-01-2014-813.html) che il Presidente di transizione della Repubblica Centrafricana, Michel Djotodia, rassegnerà  le proprie dimissioni domani, Giovedì 9 Gennaio 2014, durante il vertice straordinario degli Stati Centrafricani, in Ciad. In attesa di verificare la veridicità di questa informazione, pubblichiamo la traduzione del  messaggio di fine anno ai suoi concittadini.

Centrafrica, cambiamento in occasione del Nuovo Anno 2014

Da cpi – journaldebangui.com

trasmesso il 31/12/2013: Messaggio, di Michel Djotodia Am Nondroko, Presidente della Repubblica, Capo dello Stato nel periodo di transizione 

 

Centrafricane e Centrafricani, cari compatrioti,

il 24 marzo 2013, l’ex coalizione Seleka, consapevole della estrema sofferenza della stragrande maggioranza del popolo dell’Africa centrale, aveva preso su di sé la pesante responsabilità storica di rovesciare il clan e il regime patrimoniiale del generale François Bozizé e il suo partito il Knk, diventato tirannico e impopolare. Il lavoro della pubblica istituzione, ha dovuto svolgere altri compiti per ottenere un cambiamento politico radicale con le parole chiave per il consolidamento dell’unità nazionale, rafforzando la coesione sociale e mantenendo un buon governo. Purtroppo quelle che erano buone intenzioni ispirate alle legittime aspirazioni del popolo dell’Africa centrale erano destinate al fallimento e le azioni negative dei veri nemici del popolo dell’Africa centrale sono state ora chiaramente identificate. L’anno 2013 è stato caratterizzato da una grave vulnerabilità di sicurezza che ha favorito la violenza omicida  e vari abusi, di cui le vittime sono tutti i popoli africani centrali compresi  gli stranieri  presenti sul territorio.  Questo, nonostante il recente dispiegamento di Misca, sostenuta dall’ operazione francese Sangaris in conformità con le 2122 e 2127 le risoluzioni del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite.


Michel Djotodia Am Nondroko, presidente dimissionario della R.C.A.

Vorrei ripetere qui a tutte le famiglie che hanno subito danni a qualsiasi livello, l’espressione delle mie più sincere condoglianze da un lato e, dall’altro, dal profondo del cuore mi unisco a tutte le vittime di questa violenza indiscriminata, che ha installato nel nostro paese una vera e propria tragedia umanitaria. Ho anche un pensiero triste per i coraggiosi soldati della missione internazionale a sostegno del CAR (Misca) e Sangaris che si sono allontanati dalla loro Patria per il bene della  pace nel nostro Paese.

Miei cari compatrioti, Centrafricane e Centrafricani,

mentre la situazione della sicurezza tendeva ad un miglioramento significativo e l’attività economica aveva  iniziato a rialzarsi, il 5 dicembre 2013 al mattino, una nuova ribellione armata, con il pretesto di anti-balakas, si è levata per affrontare tutte le istituzioni della transizione, nonché civili innocenti. Non c’è più dubbio che il deposto presidente Francois Bozizé e alcuni membri irriducibili del suo clan familiare sono responsabili di questa follia omicida, caratterizzato dal solo scopo di impedire il passaggio di guidare e prendere il potere dello stato. Questi attacchi mortali sono stati possibili solo grazie alla complicità di alcuni famigerati nascosti all’interno del paese stesso come  talpe e alla strumentalizzazione di un presunto conflitto settario tra comunità cristiane e musulmane. Questo è il momento per ribadire che gli anti-balakas sono solo la faccia visibile e armata di una vasta cospirazione politica contro i poteri di transizione consensuali e l’unità nazionale.

Centrafricane e centrafricani, miei cari concittadini,

come ho sostenuto più volte davanti al popolo dell’Africa centrale e alla comunità internazionale, non c’è impunità in Centrafrica, anche se lascio la porta aperta a un dialogo sincero per una vera riconciliazione nazionale. Così, del resto, che il giorno dopo la modifica 24 marzo 2013, ho avviato un procedimento legale contro l’ex presidente François Bozizé e alcuni dignitari dell’ex regime, con un mandato di cattura internazionale. Allo stesso modo, è tempo di pensare l’avvio di indagini e il perseguimento degli autori e i mandanti dei crimini efferati che sono stati registrati ultimamente. Inoltre, io sono contro ogni forma di xenofobia e deploro allo stesso tempo, il massiccio rientro ai rispettivi paesi di cittadini stranieri che da lungo tempo si erano stabiliti nella Repubblica Centrafricana. Perché il nostro paese è, e rimarrà, un luogo di rifugio e ospitalità per tutte le persone che amano la pace. Ricordo che i soldati francesi dell’operazione Sangaris e quelli africani della forza Misca sono presenti per garantire la ripresa del paese, ripristinando l’autorità dello Stato e l’organizzazione dopo le elezioni pacifiche, libere, eque e trasparenti, le quali si svolgeranno malgrado tutto, non per ostinazione, ma per convinzione. E nell’interesse del nostro Paese ritrovare l’ordine. Chiedo a tutte le istituzioni della Repubblica e tutte le persone dell’Africa centrale di alzarsi in piedi come un sol uomo per fornire un sostegno incondizionato a questa missione, che ha come impegno quello dell’imparzialità nelle risoluzioni del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite di cui sopra.

Centrafricane e centrafricani,
Miei cari compatrioti, 

l’unità nazionale di transizione sostenuta dalla comunità internazionale, inclusi i punti di forza e di governo Sangaris – Misca farà tutto quanto in suo potere per garantire la pace e la sicurezza nel paese. A tal fine, esorto tutti quelli costretti dagli eventi che si sono rifugiati in aeroporto, chiese, scuole, ecc., a tornare alle loro rispettive case per trovare una parte normale della vita. E raccomando a tutti i lavoratori, sia del settore pubblico e privato di riprendere il 2 gennaio 2014, in modo di lavorare per evitare che il nostro paese sprofondi ulteriormente in una crisi socio-economica devastante. Proprio come incoraggio tutti i commercianti e gli operatori a riprendere la loro attività. Chiedo ai nostri fratelli e sorelle che vivono nella Repubblica Centrafricana di matenere la calma, la serenità, e di non muoversi. Sono in corso I colloqui  con le autorità nei loro paesi per fermare le operazioni di rimpatrio. Ai cari compatrioti e tutti coloro che vivono nella nostra zona, presento a tutti e a ciascuno di voi il mio più caloroso augurio per l’anno nuovo. Io non so nulla circa le vostre preoccupazioni. Esse sono legittime. E io non intendo negare le difficoltà che ci attendono. ho un pensiero speciale per le famiglie che soffrono e che trascorreranno la vigilia del nuovo anno nel dolore come il Natale. Nonostante tutto, sono molto fiducioso. Speriamo che il 2014 sia l’anno del disarmo, la pace, la sicurezza trovata attraverso il dialogo e la consultazione. E’ l’ambizione della Repubblica Centrafricana di riconciliazione e di fiducia  in se stessa che deve essere lo scopo per l’anno a venire. E’ questa ambizione che dà senso allo sforzo di ciascuno e di tutti. Infine, rimango convinto che non ci sarà più spazio nel nostro paese per l’odio vendicativo, caccia all’uomo , il regolamento di conti e distruzioni inutili. 

Ritorni la Repubblica Centrafricana riconciliata con se stessa, in modo da far tornare a vivere la gente dell’Africa centrale!

Pubblicato da itakweflavio

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