Bollettini di guerra!

Ormai la cosa sembrava ufficialmente risolta! L’azione che tutti auspicavamo, da parte dell’O.N.U. si era concretizzata “burocraticamente”, ma in realtà nulla era cambiato!

Di seguito riportiamo un pezzo tratto da misna (30 Ottobre) e più sotto alcune comunicazioni ricevute dai missionari. Ognuno può trarre le proprie conclusioni.

CENTRAFRICA ottobre 30, 2013 – 8:35

CONSIGLIO DI SICUREZZA APPROVA INVIO MILITARI A BANGUI

 “Abbiamo dimenticato questa crisi da molto tempo e il crollo dell’ordine pubblico e l’arrivo al potere dei gruppi armati ha reso la situazione nel paese molto caotica”: così John Ging, direttore delle operazioni dell’OCHA, l’ufficio dell’O.N.U. per gli affari umanitari, ha parlato al Consiglio di sicurezza che ha infine approvato l’invio di militari in Repubblica Centrafricana, come proposto dal segretario generale Ban Ki-moon.

“Oltre la metà della popolazione del paese ha bisogno di aiuti umanitari” ha insistito Ging, sottolineando allo stesso tempo che “il problema prioritario” è la protezione della popolazione civile, che ha sopportato “atrocità indescrittibili” dopo il rovesciamento, a marzo, del presidente François Bozizé, per mano dei ribelli Séléka, oggi al potere con un governo che non riesce a ristabilire la sicurezza a Bangui e in altre regioni, in particolare quelle più instabili del nord-ovest.

Ban Ki-Moon aveva proposto la settimana scorsa il dispiegamento rapido di un contingente incaricato di riportare l’ordine. In base alla risoluzione, 250 soldati, che non saranno ‘caschi blu’, saranno dispiegati a Bangui; questa unità, che potrà essere rafforzata fino a 560 soldati è già prevista in un’altra risoluzione del Consiglio di sicurezza approvata l’8 ottobre, in merito alla quale l’organo esecutivo dell’O.N.U. attendeva le raccomandazioni di Ban.

All’inizio del mese il Consiglio aveva deciso di rafforzare la Misca, la Missione internazionale per la stabilizzazione del Centrafrica (Misca) dell’Unione Africana (UA), con la prospettiva di trasformarla, eventualmente, in missione di mantenimento della pace. Costituita per ora da soli 1400 uomini, la Misca dovrebbe a pieno regime dispiegare 3600 uomini ma l’invio di nuove truppe è ostacolato dalla carenza di mezzi finanziari e militari”.

E ora veniamo ai nostri informatori!

A parte il secondo messaggio, che è stato mandato via e-mail a Silvana da suor Veronique Zah, la suora fisioterapista responsabile del recupero disabili al Centro di Bocaranga “Arc en Ciel Flavio Quell’Oller”, che allega puntualmente i conti della gestione mensile  e che ha un tono molto rassicurante, per gli altri riportati di seguito sembra quasi di leggere i bollettini militari di guerra, invece sono le notizie ricevute da alcuni missionari impegnati in Centrafrica che si ritrovano, comunque, ….. in prima linea. Per quanto l’O.N.U. si stia muovendo la situazione è ancora tragica!  L’unica cosa positiva è che, per ora, a Bocaranga sembra sia tutto tranquillo!! 

29/10/2013  Da P. Enzo Canozzi su Lanterna Africana

“Ieri sera ho ricevuto una telefonata  P. Mansueto  nella quale comunicava che ci sono più di 2000 persone che si sono rifugiate da sabato scorso nella missione di St. Laurent. di Fatima e dalle suore Clarisse e non hanno alcuna intenzione di andar via, perché incerti della situazione che si è creata a Bouar.”

1 Novembre 2013 – via posta elettronica a Silvana – 

“Tout simplement c’est pour vous faire signe de vie! Et merci pour votre lettre qui ma fait plaisir . Comment allez-vous ? Comment vont les enfants ? Je vous souhaite beaucoup de chose et très prochainement. Un grand merci à tout l’équipe et nous comptons sur votre aide toujours . Je vous souhaite bon fete!  Affectueusement.   sr. Veronique”

Traduzione:

“Questa mia è semplicemente per darvi un segnale di vita! Grazie per la lettera, che mi ha fatto piacere. Come state? Come vanno i ragazzi? Vi auguro tanto bene. Un grosso grazie a tutta l’associazione e contiamo sempre sul vostro aiuto. Vi auguro buona festa! Affettuosamente.”   

1 Novembre 2013 – p. Giorgio Alderighi – Bangui – Via e-mail 
  Oggetto:  “la verità”
 
 
“Meglio affidarsi ai Santi che ai militari!
Quello che sta succedendo a 75 km da noi è uno degli episodi terribili e di insicurezza. Avevo programmato di fare un viaggio a Grimari col provinciale, ma forse dovremo rinunciare per l’insicurezza. Non mando tutte le notizie di ogni giorno, perché sono stanco di questa storia che non finisce mai. UNICEF, P.A.M, ONU e altre O.N.G. non fanno altro che lanciare l’allarme ogni giorno. Molte sono le chiacchiere dei politici di tutto il mondo. Fanno i piani: invio militari. Mettono condizioni: ci vogliono i soldi… chi li offre???? stanno discutendo….
Vengano vedere, i signori della terra, come sono gli ospedali in città; come sono le strade in città, alla capitale; come sono i quartieri della città: senza luce e con poca acqua…. VENGANO E VEDANO. Funzionari dello stato che dicono di avere 75 (settantacinque) mesi di arretrato nei salari. Vengano e si rendano conto di come vive la gente nel quotidiano con un salario minimo di un (1) euro al giorno. Forse che i “piccoli” hanno meno fame dei “grandi”?!
Io non so come andrà finire. Molti pensano che sia sufficiente parlare per risolvere i problemi: poveri illusi.
Certo che il sottoscritto è un po’ privilegiato poiché sono in città, al centro e dietro al palazzo della presidenza e un grande campo militare.
Ma la gente ha paura venire a trovarmi, poiché devono passare davanti a un “sacco” di militari che non ispirano fiducia.
Solo il Buon DIO può aiutarci a uscire da questo inferno e non le chiacchiere dei grandi.”
 

04/11/2013   P. Henri da Ndim tremite skype:

“Qui, a Bocaranga e a Ngaoundaye è tutto assai tranquillo, ma non a Bouar. A 30 Km da Bouar (asse Boaur-Bocaranga) i Seleka hanno bruciato il villaggio di Vakap, dove sembra che si siano riunite le forze che la settimana scorsa sono scese su Boaur e si sono scontrate con i Seleka all’aeroporto di Bouar. Nello scontro sembra siano morti una quarantina di persone. A Vakap i Seleka hanno bruciato tutte le case coperte in paglia ed hanno crivellato tutte le lamiere dei tetti delle altre, comprese le lamiere dei tetti della chiesa e delle scuole, che avevano costruito i missionari.”

5/11/2013   P. Jacek Debski (Bouar) tramite skype:

“Stamattina i rifugiati sono tornati a casa, ma hanno lasciato la loro roba alle missioni.” 

Per leggere i nostri articoli che riguardano la crisi in Centrafrica in questo ultimo periodo, potete andare alla pagina dedicata interamente all’AFRICA.

Ricordatevi di visitare i siti in cui compaiono le notizie: misnajournal de Bangui e notiziario dei Carmelitani, perché non ci sono  fonti di informazione dai mass media!

Pubblicato da itakweflavio

ITA  KWE  ("Fratello di tutti" nella lingua Centrafricana Sango) è un'associazione nata il 24 maggio 2012 in memoria di Flavio Quell'Oller.     Si prefigge di portare avanti la sua opera di carità missionaria con progetti concreti e duraturi, in Italia e all'estero.  Per un contributo che non costa nulla ma che vale molto, indicare il Codice Fiscale numero: 9 5 1 5 8 2 3 0 1 0 2    nella sezione delle O.d.V.