Anche i Giudici si ribellano!

Qualche giorno fa avevamo avuto la notizia di un ennesimo fatto di sangue a Bangui: si trattava di due omicidi a sangue freddo che avevano “eliminato” una personalità rilevante della Magistratura Centrafricana ed il suo assistente, con la conseguente esecuzione sommaria degli assassini responsabili secondo alcune fonti e con un proseguo delle indagini secondo altre. Questo episodio è la goccia che fa traboccare il vaso e fa scendere in piazza anche i Giudici, esasperati dal clima di insicurezza e di precarietà che ormai regna da mesi. Come già scritto tempo fa: non c’è pace senza giustizia!

misna: CENTRAFRICA -20/11-novembre 20, 2013 – 11:28

MAGISTRATI SCIOPERANO CONTRO L’INSICUREZZA

“Una marcia pacifica convocata per venerdì e uno sciopero di un mese: sono queste le misure decise dai magistrati centrafricani dopo l’uccisione di un loro collega a Bangui da parte di esponenti dell’ex coalizione ribelle Seleka. Per il segretario generale dell’associazione dei magistrati, Yves Kokoyo, si tratta di “allarmare l’opinione pubblica nazionale e internazionale sui casi di assassinii registrati negli ultimi giorni nella capitale” ma anche di spingere le autorità a “fare piena luce su questo crimine per processare i colpevoli”.

Dov'è la giustizia?
Anche i magistrati centrafricani non ne possono più! Da mesi vivono in un clima di incertezza, senza riuscire a garantire che la giustizia faccia il suo corso e che il Paese ritrovi la stabilità.

Lo scorso fine settimana sono stati assassinati l’ex procuratore della Repubblica e direttore generale dei servizi giudiziari Modeste Martineau Bria e il suo assistente nel quartiere Sica II. Un omicidio che ha suscitato la rabbia della popolazione, scesa in strada per due giorni per manifestare contro l’insicurezza. L’ordine dei magistrati ha poi criticato le autorità per le dichiarazioni contraddittorie rilasciate sul caso.

Mentre il direttore generale della polizia Alain Nabeza ha assicurato che “i responsabili sono già stati arrestati e la giustizia si occupa del caso”, il procuratore della Repubblica Gislain Grezengue ha dichiarato che “finora nessun sospetto è stato arrestato ma l’inchiesta sta procedendo”. Dal canto suo il ministro dell’Interno José Binua ha annunciato che i tre presunti autori dell’omicidio sono rimasti uccisi durante l’intervento delle forze di polizia. La famiglia della vittima ha riferito che tre uomini arrestati da responsabili dell’ex ribellione Seleka e sospettati del doppio assassinio “sono stati sommariamente uccisi davanti alla casa del magistrato, la stessa notte del crimine”.

Lunedì scorso l’abitazione di un altro magistrato è stata attaccata con un ordigno lanciato da due individui non identificati che viaggiavano in sella a una motocicletta: una delle guardie davanti all’abitazione è stata uccisa e due persone sono rimaste ferite.

La decisione di osservare un mese di sciopero è stata criticata dall’esecutivo che teme “ulteriore caos e incertezza se la giustizia, garante dell’ordine, si ferma” ha detto il portavoce del governo Gaston Mackouzangba. Il Consiglio nazionale di transizione (Cnt, parlamento) ha convocato d’urgenza il ministro della Sicurezza per chiedere spiegazioni sul deteriorarsi della situazione a Bangui.

Il presidente Michel Djotodia, ex capo ribelle, si è detto “determinato a dare la caccia a tutti i criminali”, promettendo “misure eccezionali per ristabilire ordine e sicurezza”, ma senza fornire ulteriori dettagli. Le autorità di transizione, che hanno ufficialmente sciolto la Seleka, accusano i sostenitori dell’ex presidente François Bozizé di cercare di destabilizzare il paese. Secondo fonti umanitarie, scontri in corso tra ex ribelli e milizie locali a Bouca (290 chilometri a nord di Bangui) hanno spinto migliaia di civili alla fuga”.


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Pubblicato da itakweflavio

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