Qualcuno riparte e qualcosa si muove!

E’ di ieri pomeriggio la partenza per il Centrafrica di due veterani delle missioni Cappuccine: Mons. Armando Gianni, Vescovo della Diocesi di Bouar e uno dei fratelli di p. Umberto (Be-na-be- Savona), p. Valentino  Vallarino, l’altro fratello (p. Pio) partirà più avanti. Oggi il loro rientro ci fa sperare che davvero qualcosa si muova (petizione a parte!) e la notizia che abbiamo trovato qui di seguito ci sembra di buon auspicio per il loro benvenuto in terra d’Africa.

Anche se la situazione è sempre molto grave, continuiamo a sperare e ad avere fiducia!!

AFRICA/CENTRAFRICA – Inizia oggi la missione dell’Unione Africana per contribuire alla stabilizzazione del Centrafrica

Bangui (Agenzia Fides)- È previsto oggi, 1°agosto l’avvio della missione africana di sostegno alla Repubblica Centrafricana, che dovrebbe contare, una volta a regime, circa 3.500 uomini. La missione ha il compito di contribuire a restaurare la sicurezza nella Paese dove, secondo la Federazione dei Diritti dell’Uomo (FIDH), i ribelli della coalizione Seleka, che hanno cacciato il 24 marzo l’ex Presidente François Bozizé, hanno commesso almeno 400 omicidi in 4 mesi e continuano perpetrare crimini gravissimi contro i civili.

Del clima di insicurezza ne ha fatto le spese anche il Direttore di Caritas Centrafrica, don Elysée Guedjande, che il 19 luglio nella capitale Bangui è stato ferito ad una gamba dai colpi d’arma da fuoco sparati da alcuni malviventi che volevano rubargli l’automobile.
Don Elysée è stato ricoverato in ospedale dove è stato operato e dove si trova ora in convalescenza. Secondo fonti locali contattate dall’Agenzia Fides uno dei capi di Seleka ha visitato il sacerdote ferito in ospedale per scusarsi per l’accaduto. Il Segretario Generale di Caritas Internationalis, Michel Roy, nel condannare l’episodio di violenza, ha commentato: “Sembra che la Repubblica Centrafricana sia stata abbandonata dal mondo. P. Guedjande e altri operatori della Chiesa sono rimasti accanto alla popolazione offrendole la luce della speranza per dimostrare che non è sola. Rivolgiamo loro le nostre preghiere perché continuino la loro missione”.
L’Unione Africana ha deciso di concedere alle nuove istituzioni presiedute dal Presidente Michel Djotodia (uno dei capi di Seleka) un periodo di transizione di 18 mesi in modo da organizzare entro il settembre 2014 nuove elezioni. (L.M.) (Agenzia Fides 1/8/2013)

Pubblicato da itakweflavio

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