Ciao padre Luca!

p. Luca Spazzini
p. Luca Spazzini – medico e missionario Cappuccino in Centrafrica in un’immagine tipica della sua vicinanza ai bimbi malati

Per chi ha letto il libro di Flavio, padre Luca Spazzini è senz’altro una persona speciale (per Flavio era un eroe!). Si tratta del Medico Missionario (frate cappuccino) che lo aveva accompagnato da Bangui a Bocaranga nel primissimo viaggio in Centrafrica. Come autista era “fantasioso”, ma come dottore era “miracoloso”! Lui stesso non sapeva come, ma tante vite umane si sono salvate solo grazie a lui e, durante la sua epoca come primario dipendente statale, l’ospedale di Bocaranga aveva raggiunto quantità di pazienti spropositati alla possibilità di seguire tutti, anche considerando la sua figura esile e le sue forze fisiche, ma lui ci riusciva ugualmente!

Più avanti parleremo ancora di lui, per ora lo citiamo con alcuni brani di “Prima che sia troppo tardi” e ci raccomandiamo  in modo speciale per la situazione in Centrafrica. Già ieri qualcosa di meglio delle forze armate francesi si è fatto strada tra il caos di Bangui, cioè la nuova presidente di transizione (vedi tutto). Forse Mandela non poteva fare più di tanto, forse siamo solo dei sognatori, ma come p.Luca ci ha insegnato, anche nei casi più gravi bisogna sdrammatizzare e …. procedere …..  sperando in Dio!
Tratto daPrima che sia troppo tardi” (da pag. 42 a 45 del libro stampato e da pag. 40 a 44 dell’e-book):

…………..Per fortuna arrivò, un frate che prestava il suo servizio proprio nell’ospedale di Bocaranga e che aveva bisogno di fare scorta di medicinali per i suoi pazienti: Padre Luca Spazzini. Mi ricordava tanto San Leopoldo Mandic, un Cappuccino slavo molto conosciuto e venerato in Veneto. Arrivato al Centro di Accoglienza, scese dalla sua Toyota bianca, che sembrava enorme in confronto a lui, di corporatura minuta e di bassa statura (esattamente l’opposto di P. Massimiliano) e con il suo sorriso, a volte un po’ ironico, ci raccontò l’avventura del viaggio per scendere alla Capitale. ………………  Padre Luca era molto spensierato nella guida, al punto da sembrare quasi disattento: si capiva che, per  un uomo di fede come lui, ogni istante fosse guidato dal suo angelo custode. I primi 130 Km di strada erano asfaltati, perciò fu uno spasso, ma quando cominciammo la pista battuta ci fu da combattere: delle enormi buche formavano veri e propri laghi di acqua. Il nostro irreprensibile autista scendeva dall’auto con un bastone, misurava la profondità e sentiva il punto migliore su cui passare. Quando riprendeva la marcia teneva una ruota sull’asciutto e l’altra dentro al laghetto, facendo inclinare il mezzo quasi al punto di ribaltamento. Superava a tutta velocità le buche in apparenza più piccole per non rimanere intrappolato nel fango e passava sulle altre in maniera disinvolta e noncurante, facendoci fare dei salti con immancabile testata. Una volta ci caddero perfino alcuni bagagli sulla strada! Luca non si turbava mai, rispondendo con i suoi sorrisi rassicuranti, anche alle situazioni più intricate………………… Il nostro bravo dottore e spericolato pilota era impaziente di tornare dai suoi ammalati e non aveva tempo da perdere. Lo seguii in chiesa, dove si svolse prima l’ufficio mattutino e poi fu celebrata la Santa Messa, quindi, dopo aver consumato la nostra colazione e aver salutato tutti i missionari che ci avevano accolto così calorosamente, partimmo alla volta di Bocaranga…….…………… ci aspettava l’ultima prova, con enormi laghi d’acqua da attraversare. P. Luca inserì il doppio ponte e le marce ridotte credo che solo la sua spensierata maestria nel guidare ci abbia portato fuori da una tale situazione. La camionetta affondava nei laghetti e, prima dimenandosi sul fondale poi, a un certo punto, quasi spiccando il volo, saltava fuori dall’acqua. Ebbi quasi l’impressione che il nostro bravo autista perfino si divertisse, pensando che ormai eravamo vicini alla Missione e che qualcuno avrebbe potuto venire in soccorso, se fosse capitato il peggio. Lui sapeva che gli abitanti del villaggio sono sempre pronti ad aiutare i cappuccini in difficoltà e che, quando proprio non c’è una soluzione, qualcuno parte in bicicletta a avvertire gli altri missionari. Comunque, per quella volta arrivammo sani e salvi e non ce ne fu bisogno! 

 

Per ora ci limitiamo a questo, ma nel prossimo articolo aggiungeremo una sua foto e qualche altro brano che si riferisce a lui:  CIAO, PADRE LUCA E GRAZIE DI TUTTO!!

PER CHI VUOLE SALUTARLO ANCHE SOLO CON IL PENSIERO. LA SUA FESTA PER ENTRARE IN PARADISO SARA’ DOMANI, MERCOLEDI’ 22 GENNAIO ALLE ORE 16,00 NELLA CHIESA DEL CONVENTO DI SAN BERNARDINO – GENOVA

p. Luca Spazzini ed i bimbi di 5^ el. di Pontedecimo - anno 2008
Genova- Convento di S. Bernardino maggio 2008 – il gruppo dei bimbi di catechismo 5^ elementare in visita a p. Luca. L’anno precedente, in occasione della Prima Comunione p. Luca si era recato a Pontedecimo per dare ancora una volta la sua testimonianza di medico e di missionario e li aveva incontrati in convento insieme a Flavio

Pubblicato da itakweflavio

ITA  KWE  ("Fratello di tutti" nella lingua Centrafricana Sango) è un'associazione nata il 24 maggio 2012 in memoria di Flavio Quell'Oller.     Si prefigge di portare avanti la sua opera di carità missionaria con progetti concreti e duraturi, in Italia e all'estero.  Per un contributo che non costa nulla ma che vale molto, indicare il Codice Fiscale numero: 9 5 1 5 8 2 3 0 1 0 2    nella sezione delle O.d.V.