Da un capo all’altro!

Mentre due giorni fa stavamo riflettendo ancora una volta sulla terribile situazione Centrafricana, riportando i numeri ufficiali dei morti e dei profughi dopo aver avuto un barlume di speranza grazie all’intervento della Comunità di Sant’Egidio, nelle Filippine milioni di persone stavano combattendo per resistere ad uno dei tanti tifoni che puntualmente flagellano quelle popolazioni.  La zona colpita era stata epicentro di un terremoto non molti giorni prima, ritrovandosi quindi a fare i conti con un bilancio pesantissimo di distruzione e morte (si parla di oltre 10.000 vittime).  Impressionante però vedere le immagini successive a tale tragedia: in mezzo al fango, ai detriti e al caos la gente raccoglie i cadaveri, cerca di recuperare qualche povero oggetto, ritrova chi è sopravvissuto, ma non si dispera completamente!  La vita va avanti e c’è chi riesce ancora a ringraziare Dio per qualcosa!

Tifone dell'8/11/2013 nelle Filippine.
Subito dopo la tragedia si ricomincia! Il mistero e la forza della vita sono i miracoli che ci permettono di andare avanti malgrado tutto!

Non c’è tregua in nessuna parte del mondo: malattie, epidemie, depressioni, cataclismi naturali, incidenti, devastazione dell’ambiente, soprusi, crisi economiche, ingiustizie, tradimenti, omicidi, guerre, ecc., ecc.

Da un capo all’altro della Terra l’uomo continua ad affrontare le difficoltà della vita (e dove non capitano per caso sembra che se le vada a cercare!!) tentando poi di “risorgere” materialmente dalle cadute e dagli abissi in cui si è venuto a trovare.  Istinto di sopravvivenza? Attaccamento ai beni terreni e alle uniche certezze visibili? Rassegnazione ad andare avanti ugualmente?  Solo nei paesi più ricchi e più organizzati il tasso di suicidi aumenta di anno in anno: forse che per sentirsi attaccato alla vita l’uomo abbia bisogno della paura e del rischio continuo di perderla, delle difficoltà e delle prove continue?

Se non fosse così il mondo sarebbe finito davvero da tanto tempo (e forse godremmo già tutti del meritato riposo dopo le terrene fatiche!), ma finché siamo in ballo … dobbiamo ballare!  Finché c’è la possibilità di tendere la mano, lo dobbiamo fare! Finché c’è un essere umano che ha bisogno di noi dobbiamo sentirci suoi fratelli e pensare che la stessa sorte potrebbe capitare a noi!

Per questo siamo sempre più convinti che la nostra associazione debba continuare ad allargare il suo abbraccio per portare sollievo a chi ne  ha bisogno, accettando l’aiuto di chi si vuole unire a noi!

Ci stringiamo in modo particolare alla popolazione delle Filippine, in quanto due nipoti di Flavio sono di origine filippina ed il fratello Rino, citato più volte nel suo libro ha avuto modo di prestare in diverse occasioni la propria opera nelle missioni dei Padri Camilliani veneti, di cui fa parte anche fratel Gianni Dalla Rizza, che nello scorso mese di settembre ha ospitato tre nostri giovani soci in un centro per bimbi disabili in Thailandia.

Ora si dispone di notizie più aggiornate, ma noi fissiamo quelle relative alle prime ore della catastrofe: tratto da misna del giorno 08/11/2013  – ore  14,40

“Sta allentando la sua morsa sulle regioni centrali e meridionali dell’arcipelago filippino, dove era arrivato nelle prime ore del mattino, il super-tifone Yolanda (Haiyan secondo la classificazione internazionale).

Uno dei più potenti tifoni mai registrati, il maggiore a livello globale quest’anno, Yolanda ha devastato con venti di 320 chilometri all’ora (con raffiche fino a 379 chilometri all’ora, secondo il Centro congiunto di allerta dei tifoni della Marina militare statunitense) e con onde alte fino a sei metri le regioni costiere, prima di accanirsi sulla terraferma, inondandola con piogge torrenziali. 

La sospensione delle linee dell’alta tensione e telefoniche ha accentuato le difficoltà per quanti sono rimasti nelle loro case, quelle costruite in modo meno precario o in aree più elevate e non soggette a piene o smottamenti.

Chiuse le scuole in tutta l’area interessata dal tifone, ma molti istituti scolastici hanno sospeso le lezioni anche a Manila, distante 600 chilometri. Attività pubbliche e produttive si sono fermate nella quasi totalità sulle isole di Samar, Leyte e Bohol, le più colpite. In quest’ultima, epicentro del potente sisma di ottobre, Yolanda ha reso ancora più precaria – secondo la stima dell’Organizzazione mondiale delle Migrazioni che nell’area ha un suo ufficio – la vita di 350.000 senzatetto. Attività ridotte anche sull’isola di Cebu, dove si trova la principale città della regione centrale delle Filippine, Cebu City con 2,5 milioni di abitanti. Complessivamente, si calcola che 12 milioni dei 100 milioni di filippini siano stati interessati dall’evento atmosferico che in serata ha abbandonato le aree emerse per inoltrarsi nel Mar cinese meridionale lasciando però uno strascico di forti piogge che nelle prossime 24 ore potrebbero interessare le regioni meridionali dell’isola di Luzon, inclusa la capitale.”

 

Pubblicato da itakweflavio

ITA  KWE  ("Fratello di tutti" nella lingua Centrafricana Sango) è un'associazione nata il 24 maggio 2012 in memoria di Flavio Quell'Oller.     Si prefigge di portare avanti la sua opera di carità missionaria con progetti concreti e duraturi, in Italia e all'estero.  Per un contributo che non costa nulla ma che vale molto, indicare il Codice Fiscale numero: 9 5 1 5 8 2 3 0 1 0 2    nella sezione delle O.d.V.