Ancora sofferenza e sangue!

FINO A QUANDO L’UOMO CREDERA’ DI ESSERE ONNIPOTENTE SENZA RIVOLGERSI VERSO IL PROPRIO SIMILE CONDIVIDENDO E PROVANDO ALMENO IL RISPETTO PRIMA DELL’AMORE FRATERNO, SITUAZIONI COME QUELLE DEL CENTRAFRICA E DI TANTE ALTRE PARTI DEL MONDO CONTINUERANNO A MIETERE VITTIME INNOCENTI E A LASCIARCI SENZA PAROLE!! IN QUESTO CASO DIO NON C’ENTRA PROPRIO NULLA, TUTTO DIPENDE DALLE SCELTE DEGLI UOMINI!

Tratto da “misna” in data di oggi.

“Anche dopo la cerimonia di insediamento del presidente Michel Djotodia, avvenuta da solo due giorni, le violenze non si sono arrestate. Bangui e l’intero paese vivono nel terrore dei ribelli della Seleka e ancora ieri notte almeno 25 persone sono rimaste uccise in un attacco contro i sostenitori dell’ex presidente deposto Francois Bozizé”. A riferire alla MISNA l’ultimo episodio di violenza di cui si sono resi protagonisti gli ex ribelli, per lo più miliziani ciadiani e sudanesi, è l’arcivescovo di Bangui, monsignor Dieudonné Nzapala-Hinga.

“La Seleka ha cordonato l’intero quartiere di Boy-Rabe, lo so perché ero lì e sono riuscito ad uscire appena in tempo” racconta il presule, secondo cui nella notte un folto gruppo di ribelli armati è entrato nelle case, per disarmare i seguaci di Bozizé e ha aperto il fuoco su civili disarmati. “Non potrei dire se hanno trovato armi, quello che ho visto stamattina, con i miei occhi sono invece i segni dei saccheggi, le case sventrate, uccisioni, ferimenti e violenze di ogni genere” denuncia il religioso secondo cui i centrafricani stanno perdendo la speranza”, poiché nonostante l’arrivo della Missione internazionale di sostegno al Centrafrica (Misca), incaricata di ristabilire l’ordine, “poco, allo stato attuale sembra essere cambiato”.

L’arcivescovo, anche Presidente della Caritas e della locale Conferenza Episcopale, riferisce inoltre che gli abitanti di Boy-Rabe, terrorizzati dai miliziani “hanno cercato rifugio nel monastero della Madre del Verbo, poco distante dove noi abbiamo lasciato le porte aperte tutta la notte per consentire alla gente di trovare riparo. In centinaia sono ancora lì dentro e non vogliono uscire perché hanno paura”.

Una situazione, conferma l’arcivescovo “che non descrive un caso isolato, poiché simili attacchi si sono verificati anche in altri quartieri, come Boeing e Bainville” e che testimonia un clima di totale insicurezza e impunità in cui la popolazione si sente abbandonata a sé stessa e alla mercè degli ex ribelli”.

A quattro mesi dal colpo di stato con il quale, lo scorso 24 marzo, i ribelli della coalizione Seleka hanno destituito l’ex presidente François Bozizé e portato al potere Michel Djotodia, le autorità di transizione non sono riuscite a ristabilire l’ordine e la sicurezza. Nel paese “la sicurezza è praticamente inesistente, non c’è polizia, non c’è sistema giudiziario né servizi sociali” ha deplorato il vice segretario Onu per i diritti umani, Ivan Simonovic.

SIAMO SEMPRE PIU’ STUPITI CHE DI FRONTE A TALI SITUAZIONI L’OPINIONE PUBBLICA MONDIALE NASCONDA LO SGUARDO E FACCIA FINTA DI NULLA.  AD OGGI NON C’E’ STATO ANCORA UN RISULTATO NEPPURE DOPO L’APPELLO LANCIATO DALLA NOSTRA PETIZIONE E DA ALTRE CHE SONO PARTITE IN FRANCIA E ANCHE IN CENTRAFRICA.  A BOCARANGA PER ORA GIUSEPPE COLOMBO CONTINUA A LAVORARE INDISTURBATO, MA TUTTO INTORNO SI RESPIRA UN CLIMA DI TERRORE E DI DISPERAZIONE. 

PERSINO LO SPIRITO AFRICANO FA FATICA A SOSTENERE UNA SITUAZIONE COSI’ ASSURDA.

Pubblicato da itakweflavio

ITA  KWE  ("Fratello di tutti" nella lingua Centrafricana Sango) è un'associazione nata il 24 maggio 2012 in memoria di Flavio Quell'Oller.     Si prefigge di portare avanti la sua opera di carità missionaria con progetti concreti e duraturi, in Italia e all'estero.  Per un contributo che non costa nulla ma che vale molto, indicare il Codice Fiscale numero: 9 5 1 5 8 2 3 0 1 0 2    nella sezione delle O.d.V.