Per condividere ….

… quello che è stato vissuto a Bocaranga nei giorni scorsi da chi si è trovato in prima linea….. Suor Maria Elena, superiora della comunità a Bocaranga e responsabile del Centro Arc en Ciel insieme a suor Veronique.

 Bocaranga, 3 febbraio 2017

Carissime madre Nunzia e sorella Paola Neloumta, care sorelle, amiche e amici. Ecco quello che è successo ieri, 2 febbraio, a Bocaranga, quello che abbiamo vissuto con la popolazione.

Alle prime luci dell’alba, stavo andando a Messa. Erano le 5:50. Uscita dal piccolo cancello ho sentito dei passi dietro di me, non mi sono girata poiché  pensavo che fosse gente che veniva a Messa. Improvvisamente, qualcuno mi ha dato un colpo sulla spalla, mi sono girata e ho visto un pezzo d’uomo davanti a me e tutta una colonna di Mbororo potentemente armati.

L’uomo mi ha teso la mano per salutarmi e mi ha fatto segno di entrare in chiesa. Suor Eliana era dietro di me ed è rientrata subito a casa. Suor Emma era sulla porta della chiesa, i Mbororo le hanno fatto segno di entrare. Le altre sorelle erano ancora a casa. Arrivati dietro la chiesa, hanno incominciato a sparare. Nello stesso tempo, altre colonne erano entrate a Bocaranga da luoghi diversi; sono rientrata a casa, abbiamo chiuso tutto e, attraverso le finestre, potevamo vedere quello che stava succedendo ….

La gente, sorpresa da questo arrivo, è fuggita nella savana. Nel fuggifuggi, certi hanno incontrato dei Mbororò che li hanno uccisi. Molte persone sono venute  da noi con le poche cose che hanno potuto salvare. Saltavano dal cancello della concessione dietro la casa Enrichetta per entrare o passavano dal grande cancello del liceo Nemesia. Li abbiamo sistemati nelle case e nelle aule. Gli spari sono durati più di 4 ore  ed erano molto intensi. Era terribile !

La Minusca, i militari dell’ONU, presenti a Bocaranga, non hanno mosso un dito per venire in soccorso della popolazione …. ci sono stati più di 15 morti, altri sono scomparsi, non si trovavano più bambini che erano fuggiti nella savana.

Gli antibalakas, sorpresi da questo attacco imprevisto, si sono organizzati poco a poco, ma troppo tardi ….. I Mbororo hanno avuto il tempo di bruciare il mercato, molti negozi, due grossi camion …. di sfondare le porte delle case della gente, di rubare i loro beni…. di distruggere le antenne telefoniche….. tutto è stato così rapido! Dopo, hanno ripreso il cammino della savana passando dietro alla nostra concessione. Erano numerosi. Certi sono andati dai padri e hanno rubato la moto del curato, sono entrati nella sua camera ed hanno preso quattro computer, i telefoni, dei soldi…..

La moglie di uno dei nostri maestri che lavora alla scuola Bakito, cugino di suor Jeanne, è stata uccisa da proiettili vaganti.

Dopo la partenza di questi gruppi armati, un silenzio di morte aleggiava sul villaggio… Una profonda tristezza abitava i nostri cuori…..

Il 2 febbraio, giorno della Festa della Presentazione di Gesù al Tempio, abbiamo rivissuto gli avvenimenti del gennaio 2014  quando l’ultimo contingente dei Seleka era passato a Bocaranga!  Quante emozioni, quante paure…… Siamo veramente stanche, non vediamo via d’uscita in questo conflitto che continua a seminare morte in questo paese, soprattutto nelle province abbandonate dallo Stato.

La sera alle 17:30 i padri sono venuti a celebrare la Messa nella nostra cappella. E’ la festa della vita consacrata! Quante cose da dire a Dio che sembra dimenticare la sofferenza del suo popolo….

Deponiamo nel suo cuore di Padre le grida e i pianti delle famiglie che hanno perso persone care, la disperazione che abita in coloro ai quali e alle quali hanno rubato, depredato, saccheggiato tutto…. la tristezza dei bambini privati di istruzione, delle lezioni a scuola, la nostra sofferenza di vivere la missione sempre sotto tensione, circondate da tanta violenza. Il sole sta per tramontare. Si sentono ancora degli spari, poi il silenzio cala sul villaggio e la notte avvolge tutti noi.

Nonostante questi avvenimenti tragici, continuiamo a credere e a sperare che la PACE  sia possibile, che il cuore dell’uomo possa cambiare, che la Vita sia più forte della Morte.

Grazie a tutti per le vostre preghiere, la vostra amicizia che ci danno il coraggio di continuare la nostra missione, figlie di santa Jeanne Antide al servizio di questo popolo centrafricano che amiamo.

Il fresco del mattino di questo nuovo giorno e la bellezza dell’aurora ci rilanciano sul cammino della missione. Non sappiamo che cosa ci riserva il futuro, crediamo che Dio ci sia nonostante il suo silenzio !

Sr. Maria Elena Berini

Pubblicato da itakweflavio

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