Nel Laos

Aggiornato al 10 Ottobre 2021

Giunta (quasi come un regalo per il sessantaseiesimo compleanno di Flavio!) la mail di fratel Gianni Dalla Rizza che ci da gli ultimi aggiornamenti su questo bel progetto che è d’aiuto ai giovani non udenti seguiti a Luang Prabang dalle suore della Carità di St. Giovanna Antida. Ecco qui la relazione finale e le ultime foto …

Aggiornato al 5 Marzo 2021

Sempre più a buon punto per la costruzione che servirà ad ospitare i giovani non udenti seguiti dalle Suore della Carità di Santa Giovanna Antida in Laos. Ecco le nuove immagini ricevute da fratel Gianni Dalla Rizza.

Aggiornamento del 10 Febbraio 2021

Ricevute nuove immagini che testimoniano il prosieguo del lavoro per la costruzione della casa destinata ai giovani non udenti in Laos. I tempi per la realizzazione del progetto si sono prolungati a causa dell’emergenza sanitaria mondiale, ma pian piano si sta giungendo al termine. Inviato quindi il nuovo contributo di Euro 5.000,00 che servirà alla conclusione dell’opera a favore dei giovani seguiti dalle Suore delle Carità di Santa Giovanna Antida. Salito a € 10.000,00 l’impegno di Ita Kwe in Laos.

Pagina aperta il 10 Aprile 2020

Ancora una volta fratel Gianni Dalla Rizza ci stimola e ci rende partecipi di una sua nuova buona idea! … Dopo gli impegni presi e portati avanti nel corso degli anni in Thailandia, fratel Gianni ci chiede aiuto per un progetto molto interessante a favore dei giovani colpiti da sordità nel Laos, seguiti dalle suore della Carità di St. Giovanna Antida. Le stesse con cui abbiamo già avviato i progetti a BocarangaBouarBerberati (Repubblica Centrafricana).

Qui un breve riassunto di ciò che sarà questo nuovissimo progetto. Il primo contributo di € 5.000,00 è stato già inviato a metà marzo, in modo che si possa avviare il tutto al più presto, Covid 19 permettendo! Di seguito il testo molto semplificato delle motivazioni della richiesta per il centro per sordi a Luang Prabang:

Fino a pochi anni fa la disabilità in Laos era dovuta alla conseguenza della guerra degli anni settanta. I Camilliani tramite l’Ambasciata Vaticana si sono adoperati per costruire dei centri che accogliessero questi disabili e offrire borse di studio ai loro figli. Erano soprattutto gente delle montagne e della campagna che, nel loro lavoro incappavano in bombe e mine lasciate appunto dalla guerra. Ora le disabilita’ provengono pure da incidenti stradali, domestici, da malattie congenite e da scarsa presenza di personale medico sulle montagne dove vivono le minoranze etniche. Tutti I bambini che vivono nel centro oggetto di questa richiesta (eccetto uno affetto dalla sindrome di Down) provengono tutti dalla minoranze etniche che in inglese vengono denominati Hill-tribe children. Non ultima tra le cause di queste disabilità è la povertà, poi mancanza di mezzi di trasporto, di comunicazione, di infrastrutture, di servizi di fisioterapia e riabilitazione. Non esistono risorse umane e persone preparate a questo scopo.

Problemi di udito  – Il 40 per cento dei bambini disabili in Laos (ci riferiamo soprattutto al Nord del Paese, dove si sviluppa il progetto di questa richiesta) hanno problemi di udito. Solo tenendo presente questo particolare è possibile capire come il Paese, pur essendo comunista, abbia voluto la presenza delle suore in questo centro;  e come abbia espresso il desiderio di ampliarlo a loro spese per accogliere un numero maggiore di piccoli.

Problemi e necessita’ di progetti collegati a questo fattore  – Questo aspetto molto positivo, da parte del governo, di apprezzare la presenza di suore e volere dare alloggio e istruzione a un maggior numero di bambini/e ha portato alla necessita’ di sviluppare nuovi progetti soprattutto per coloro che finiscono la scuola. Lo scopo e’ duplice: educare questi giovani al lavoro e, per quanto possibile con quanto si produce, essere in parte autosufficienti. Essere autosufficienti del tutto non sara’ mai possibile, ma certamente si può ridurre la necessita’ di dipendere solo da aiuti. Quanto già fatto con l’aiuto della Caritas per la parte tessile; e con l’aiuto di organizzazioni private e’ stato possibile fare un bellissimo orto con serre nella zona abitate dalle ragazze con coltivazione di verdure, funghi,.. Sempre le giovani tessono e preparano capi di biancheria che poi vendono in un atelier costruito all’ingresso del centro, dove I turisti  possono ammirare e, inoltre, degustare il caffè preparato dalla ragazze stesse. I giovani sono invece fieri del loro allevamento di galline e mucche e del garage dove riparano biciclette e moto.

Nuovo progetto – Proprio questi aspetti richiedono la necessita’ di un nuovo progetto dove alloggiare i giovani. Attualmente suor Sivounsuk prende in affitto stanze che si liberano in città ma, a parte la spesa, resta il problema del trasporto, del vitto, dell’ essere soli e non poter comunicare. La anziana suora vietnamita – suor Catherine – che con coraggio ha iniziato il progetto una ventina di anni fa, aveva forse previsto queste necessita’ future e ha dotato tutti e due I centri – quello dei maschi e quello delle femmine – di un buon pezzo di terreno, che permette di sviluppare tutto questo senza bisogno di nuovi di acquisti di terreno. Un aspetto non trascurabile e’ il fatto che, questi giovani, alloggiando all’interno delle strutture sono un punto di riferimento per i più piccoli che stanno ancora studiando e, inoltre, possono dare un aiuto nel seguire gli altri. E’ bene tener presente che alcuni di loro lasciano definitivamente la struttura o perché si sposano e perché ritornano in famiglia dove possono essere di aiuto nell’agricoltura o altri settori.

Si tratta di una costruzione idonea all’alloggio dei giovani che, una volta terminata la formazione scolastica potranno essere inseriti in un lavoro, ma avranno bisogno di un appoggio perché privi del sostegno familiare necessario alla sicurezza abitativa.  Sotto una carrellata di immagini che rendono l’idea di come potranno svolgere le diverse mansioni nei vari campi d’azione.

Da poco abbiamo scoperto che fratel Gianni, Camilliano, dedito alla parte sanitaria della missionarietà, ha un fratello di sangue che si chiama Lanfranco ed è  Cappuccino, vicino quindi  al nostro spirito francescano. Da poco abbiamo scoperto che le suore che si occupano dei giovani sordi in Laos sono della carità di St. Giovanna Antida, le stesse con cui abbiamo diversi progetti in Centrafrica …. Le stesse tanto affezionate a Flavio e Silvana! Come già per altre occasioni, lo zampino di Flavio si fa sempre presente in ciò che ci viene proposto … 👍👌😊