In chi poniamo la nostra fiducia?

Con riferimento in parte anche all’articolo precedente, in cui si dava spazio all’impostazione  che i più potenti vogliono dare al ritmo della vita degli altri, oggi è d’obbligo una riflessione in più e una segnalazione importante.

Oltre al ricordo per il giorno della memoria di un’immane tragedia dalla quale si sarebbe dovuto imparare molto (che ovviamente non dev’essere inserito tra gli appuntamenti come un’evento culturale, di curiosità o di strumentalizzazione politica ma come riflessione, vicinanza sincera a chi ha tanto sofferto per colpa dei suoi simili, con l’auspicio che ciò non si ripeta mai più anche se dall’esperienza pratica poi non risulta così), la sensazione che prende il sopravvento è l’impotenza di fronte alle angustie umane di qual si voglia tipo.

Malgrado la superbia di poter essere autosufficiente, l’uomo è una creatura e si deve adeguare al suo ruolo: sebbene posto a fianco del suo Creatore che gli ha dato così tanti poteri e capacità per proseguire nell’opera della creazione e della conduzione del creato ponendolo sopra ogni altro essere vivente, l’uomo ha molti limiti che lo frenano dal suo delirio di onnipotenza.

Quindi, come ci ricordano i Salmi Sapienziali e, in particolare il Salmo 145,3-5: “Non confidate nei potenti, in un uomo che non può salvare. Esala lo spirito e ritorna alla terra; in quel giorno svaniscono tutti i suoi disegni. Beato chi ha per aiuto il Dio di Giacobbe, chi spera nel Signore suo Dio”.

Nell’intimità del nostro dialogo con Dio si realizza la vera comunione spirituale in Cristo e tra noi!

E proprio questo oggi ci viene chiesto di fare, su indicazione del Vescovo di Spoleto-Norcia, Mons. Renato Boccardo, in particolare per andare in soccorso in un modo diverso alle popolazioni del Centro Italia, tanto martoriate dal terremoto e dalle intemperie. Quando non si vedono risultati concreti, malgrado l’impegno delle Istituzioni, quando le forze del volontariato e della privata solidarietà cedono, quando il coraggio di reagire con le sole forze umane viene meno e lascia il posto alla disperazione, la creatura si rivolge a suo Creatore e chiede con più fiducia possibile il Suo intervento paterno e consolatore.

Per questo anche ITA KWE segnala ……..prima che sia troppo tardi ……….. l‘iniziativa di digiuno e di preghiera promossa per oggi, venerdì 27 Gennaio 2017. Anche se un pasto forse è già stato fatto, almeno ricordiamoci di trattenerci nel resto della giornata. Da parte nostra sappiamo che anche Flavio ne faceva la pratica, non solo in alcune circostanze, ma con regolarità tutti i mercoledì e venerdì mangiando solo pane e acqua, in particolare dopo la sua esperienza del 1984 a Medjiugorie, fino ai primi anni ’90. E’ importante per tutti fermarsi un po’ a riflettere e alimentare il nostro spirito con il cibo giusto!

Pubblicato da itakweflavio

ITA  KWE  ("Fratello di tutti" nella lingua Centrafricana Sango) è un'associazione nata il 24 maggio 2012 in memoria di Flavio Quell'Oller.     Si prefigge di portare avanti la sua opera di carità missionaria con progetti concreti e duraturi, in Italia e all'estero.  Per un contributo che non costa nulla ma che vale molto, indicare il Codice Fiscale numero: 9 5 1 5 8 2 3 0 1 0 2    nella sezione delle O.d.V.                                             

2 Risposte a “In chi poniamo la nostra fiducia?”

  1. Ormai siamo arrivati a sera e, se non c’è stata l’occasione del digiuno, almeno possiamo fare una cena modesta e una riflessione che ci faccia sentire uniti ai tanti che stanno vivendo nella paura da mesi, che hanno perso la casa e gli affetti, che hanno perso i loro cari, che stanno al freddo e rischiano di perdere anche la fiducia di una vita futura serena. Infondo ci basta poco! Come si dedica qualche minuto per un contributo via telefono e si offrono alcuni euro, si può fare una rinuncia e, come abbiamo fatto altre volte, sentirsi “connessi” con la preghiera!

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