Tra i più recenti scritti su Flavio e sulla nostra associazione abbiamo aggiunto l’ultima pagina ed il mese di novembre del calendario 2013 dei padri Betharramiti di Albiate (CO), esattamente i “Preti del Sacro Cuore di Gesù di Betharram”. Padre Piero Trameri è il responsabile del loro centro missionario e dopo aver letto “Prima che sia troppo tardi” ha subito manifestato il desiderio di riportarne qualche brano. Con Flavio l’amicizia era nata tanti anni prima in Africa e più di una volta lui era stato a Pontedecimo per via dei materiali da inviare tramite i container, conoscendo così tutta la famiglia Quell’Oller, vedendo di volta in volta i bambini crescere e portando sempre qualcosa di buono per loro (ancora ora i ragazzi si ricordano i famosi biscotti, le caramelle e il cioccolato che arrivavano dalla Lombardia!). Non solo, se avete buona memoria, nell’articolo del 20 dicembre avevamo scritto che la nostra Eleonora Iannone era andata a Niem (R.C.A.) nel mese di novembre, prestando il suo servizio nell’ospedale di p. Tiziano, ospite appunto dei p. Betharramiti. Vi invitiamo quindi ad aprire la pagina DICONO, AL N. 12 e condividere questo nuovo ricordo di un vero fratello. GRAZIE P. PIERO: ABBIAMO SENTITO IL TUO AFFETTO PER NOI!!
Questa è la copertina del calendario e sotto abbiamo inserito solo alcune delle tantissime foto di Eleonora, tutte belle e significative. Di nuovo grazie anche a te!!
In questa bell’immagine è evidente la tua gioia per aver vissuto un’esperienza come quella di mettersi al servizio dei più bisognosi e di trascorrere un periodo in una missione del Centrafrica. Dagli sguardi percepiamo che la povertà non impedisce di essere felici, quando ci si accontenta di ciò che si ha e si riesce persino a ringraziare il cielo per questo! La nostra società, che dall’opulenza passata vive ora periodi di crisi economiche, sentendosi cadere nel baratro senza vedere spiragli di luce e di speranza, deve forse guardare un po’ indietro, quando i nostri nonni e bisnonni si trovavano in situazioni simili a quelle africane e riuscivano a superarle andando avanti con coraggio, fiducia nella provvidenza e vera solidarietà che si manifestava anche nell’aiutare il vicino di casa, nell’affrontare la paura e la distruzione della guerra e nel riuscire a ricostruire dalle macerie!
