Colpi di coda del male!

Per interpretare quanto sta accadendo, senza cadere nella trappola dell’odio e della vendetta, è bene riflettere ed informarsi non lasciandosi condizionare dal pensiero di massa ….

Poco tempo è trascorso dal 1° Gennaio ed ecco che invece di ottenere risultati positivi sembrano concretizzarsi sempre più le parole di Papa Francesco che avevamo riportato in un articolo del 19 Agosto 2014 a proposito delle barbarie in corso tra Israele e Palestina, con le quali si denunciava che il III conflitto mondiale è in corso … a pezzi!!

Tutto ciò che sta accadendo in Francia, ancora ieri in Nigeria, in Siria, tuttora in Palestina, in Ucraina e in tante altre parti del mondo ci potrebbe scoraggiare e far reagire con la violenza o con la depressione e la passività. Non dobbiamo cadere nella trappola, ma dobbiamo essere scaltri e continuare a perseguire la pace vera, che è data dall’unione e non dalla divisione; dall’uso del buon senso e non dall’impulso del momento e dalla sete di giustizia umana, che porta quasi sempre ad una spirale di odio e di vendetta da cui (lo vediamo continuamente) è quasi impossibile sottrarsi. Questa è una delle schiavitù delle quali si parlava nel messaggio sul tema per la 48^ giornata mondiale per la pace: di questa e di tutte le altre che tengono in scacco l’umanità bisogna liberarsi al più presto per non far prevalere la parte peggiore dell’uomo, che tanto male è capace di fare senza nemmeno sapere perché!

Tanti e differenti sono i punti di vista su quanto accaduto a Parigi a partire da due giorni fa e ogni commento porta a un risultato differente da una parte, ma ugualmente tragico dall’altra: non c’è fine alla violenza e alla vendetta!!

Raccogliamo solo una riflessione fatta dal giornalista Giulietto Chiesa, esulando dal suo schieramento politico, che fa notare come ci sia qualcosa di strano in tutto l’accaduto, come del resto più volte si è pensato anche riguardo l’attacco delle torri gemelle l’11 Settembre 2001. Non è nuovo il fatto che, gran parte di quanto di grave accada nel mondo, sia manovrato da pochi potenti che puntano esclusivamente al proprio tornaconto, come pure la posizione delle “grandi banche” sia sempre molto sospetta nell’andamento economico e finanziario globale. Ciò era stato anche denunciato da una delle vittime, Bernard Maris, che “casualmente” si trovava proprio nella sede della testata giornalistica satirica-irriverente “Charlie Hebdo” teatro dell’attentato, avvenuto peraltro suscitando davvero diversi dubbi per l’intero modus operandi in cui si è svolto.

Copertina del numero di Charlie-Hebdo del 7 Genn. 2015
Copertina di Charlie Hebdo del numero uscito il 7 gennaio 2015 (giorno della strage), che ritrae la caricatura (assai realista) dello scrittore francese Michel Houellebecq   – il cui libro poco riverente verso la religione islamica avrebbe dovuto uscire proprio in quel giorno (Soumission). Ormai la sfida “dell’irresponsabilità” in nome della libertà di espressione era ufficiale e pubblica su tutti i fronti. Cosa cambierà da un estremismo all’altro?

 

Ricordiamoci che è sempre l’uomo ad usare il nome di Dio invano, specialmente quando si tratta di trovare una giustificazione alla guerra! Interessante il punto di vista espresso in questo articolo di Igiaba Scego, che si dissocia dalle dichiarazioni di guerra fatte a nome di chi con la guerra non c’entra proprio nulla!

Pubblicato da itakweflavio

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