Be Oko ….

….. Un cuore solo!  Leggendo il resoconto di padre Robert (che completa ciò che è già pubblicato negli articoli precedenti) è inevitabile pensare a quanto scritto da Flavio tanti anni fa a Silvana riguardo la situazione di dolore del popolo africano ed è impossibile non sentire il nostro cuore unito in uno solo con i tanti che soffrono nel mondo. Nel caso specifico con i nostri fratelli del Centrafrica che da tanto tempo ormai sono alla ricerca della pace.

Bocaranga, 4 Febbraio 2017

Saluti a tutti da Bocaranga.

In queste righe mi limiterò a descrivere la situazione degli eventi dalla mattina del 2 febbraio 2017. Intorno alle 5:45 abbiamo sentito spari fuori della nostra chiesa, accanto alla missione. Le suore della Carità e noi padri cappuccini ci stavamo recando in chiesa per la preghiera del mattino. Le suore hanno visto gli aggressori dirigersi verso il villaggio dei catechisti, che si trova dietro la missione, dirigendosi poi verso la città. All’improvviso un colpo ha dato loro il segnale di attacco. Abbiamo sospeso la nostra preghiera e siamo tornati alla missione. A Bocaranga delle persone sono state spaventate da detonazioni molto forti. La gente ha cominciato a fuggire e si è diffuso il panico. Già intorno alle 6:00 abbiamo appreso della morte di 2 persone. Continuavamo a sentire i colpi delle armi pesanti. Alcuni testimoni hanno detto che c’erano 3 gruppi di ribelli provenienti ad ovest di Bocaranga, dal percorso di brousse (savana) dal quartiere di De Gaulle. Erano Fulani (Mbororo) che anche io ho visto e sentito. Elementi della 3R – una ribellione che ha mosso solo nella nostra regione più di 30 mila persone. Uno di loro era seduto su un cavallo con un fucile kalashnikov in mano. La gente fuggiva spaventata.  C’era un gruppo di persone (circa 200), per lo più donne e bambini che si sono rifugiati nella casa delle suore, mentre con noi frati  2 famiglie con bambini (una ventina di persone). Gli spari hanno continuato fino alle 10 del mattino, quindi ….. 4 ore di Apocalisse!

I ribelli hanno attraversato tutti i quartieri appiccando le fiamme ai negozi e alle case. Verso le 10 sono ripassati dalla missione per riprendere la strada del ritorno verso il quartiere De Gaulle nella brousse.  Erano circa 60 persone, molto ben armate. Questa volta, un gruppo di 7 persone ha iniziato a forzare il portone della missione. Hanno sparato, i frati erano nelle loro stanze, ognuno ha pregato come poteva. Sentendo che il nostro cancello si stava aprendo, sono andato a … accogliere i banditi. Speravo che venisse solo a  rubare, non a uccidere. Ed è stato così. Sono venuti con la forza minacciandomi, volevano i soldi, computer, moto, ecc Sono entrati nella mia camera e hanno saccheggiato …. non male per loro….. Dopo 30 minuti sono usciti prendendo anche la nostra moto e altro. ….. Anche questa volta San Francesco ci chiede di dare tutto! E’ stato l’ultimo gruppo che è ripartito verso De Gaulle. 15 minuti dopo sono arrivati gli Antybalaka che li stavano inseguendo.

Come è possibile che sessanta persone vadano terrorizzando una città di 15.000 abitanti, senza contare gli sfollati? Dove hanno trovato le armi, a quale scopo, per che cosa? Problemi e domande …    Intorno a mezzogiorno alcune persone hanno cominciato a recarsi nei loro campi per fare la conta dei danni. Da Venerdì la gente di Bocranga conta i suoi morti: ci sono 18 persone uccise, alcune massacrate. Crudele. Diversi sono stati feriti da proiettili, alcuni trasportati  a Bouar o Ndim, a Ngaoundaye, alcuni ancora ricoverati a Bocaranga. L’obiettivo degli aggressori è stata la distruzione della città. Hanno bruciato oltre 35 commercianti negozi, diverse case, camion. La presenza di forze internazionali – “ambigue”, per dirla in breve! Le persone che hanno difeso le loro famiglie e le case hanno detto che la Minusca si è comportata così. Difficile trovare testimoni, molti dicono di aver visto, ma è difficile da verificare, anche se tutti ne parlano.

Giovedi, 2 Febbraio – il giorno dedicato alle persone consacrate – che il Signore ci consacri in anticipo per farci dedicare solo a lui? – era giorno di festa per noi ma il Signore l’ha preparata in modo diverso. Giovedì pomeriggio e alla sera a Bocaranga lacrime per morti e per i dispersi. “Le lacrime di Rachele a RAMA”, come nella Bibbia, “il grido di Bocaranga.” Nella brousse ci sono circa dieci migliaia di sfollati, senza cibo, senza riparo, senza medicine, senza acqua potabile, senza un tetto per la notte in questo freddo (ora c’è il vento della stagione secca e Bocaranga si trova su un altopiano), mamme in attesa e neonati in piena savana. Tantissimi bambini si sono smarriti, rimasti senza genitori. E ‘davvero triste.

Venerdì mattina, la gente rientra dalla brousse ancora traumatizzata, sconvolta, scioccata. Da Giovedì la scuola ha smesso di funzionare, si spera di riprendere immediatamente, le antenne di telefonia mobile boicottate, nessun mezzo di comunicazione, il lavoro dell’ospedale paralizzato, mancanza di personale, di farmaci. Venerdì mattina la Minusca ha iniziato a pattugliare la città. Ma la gente non si fida. Come mai? Sicuramente c’è una causa. Venerdì abbiamo avuto un incontro con il capo di base del contingente della Minusca, io, fra’ Tomas, un responsabile della ONG Cordaid e 5 persone della parte civile nella città di Bocaranga. Uno scambio sulla situazione. La Minusca si scusa di non sapere chi è chi: chi è ribelle, chi è Balaka, chi è civile. Assicura che le pattuglie nella città continueranno ogni giorno. Il comandante della base sembra essere aperto, ci aspettiamo fatti concreti.  Non solo parole, spesso vuote. Abbiamo fissato un giorno settimanale per lo scambio di informazioni.

Oggi, sabato 4 febbraio non sono ancora rientrate tutte le persone. Timidamente vengono in città per ripartite la sera verso i campi, dove passeranno la notte. Non c’è ancora sicurezza secondo loro.

Noi della missione, le suore e i frati,  stiamo bene, ringraziamo il Signore (Merci na Nzapa). In questi giorni io e fra’ Tomas avremmo dovuto partire per un ritiro annuale, ecco ora un ottimo ritiro sul posto. La vita diventa più semplice, con le preoccupazioni, ma con la convinzione che questo è il nostro posto. Grazie per le vostre preghiere e parole di incoraggiamento, la preghiera di unione. Preghiamo soprattutto per questo popolo, sia per le persone martiri così anche per i malfattori. Che la gente ritrovi la vera pace.

fr Robert Wnuk OFMCap, Bocaranga RCA

Una riflessione è d’obbligo, ma la reazione indignata a queste ingiustizie è fondamentale, tanto più che i bimbi che sono stati smarriti dai propri genitori potrebbero essere stati rapiti e reclutati per diventare macchine da guerra. Oggi si ricorda un’altra data: un altro grande olocausto silenzioso perché è la giornata mondiale contro lo sfruttamento dei bambini soldato, ai quali viene senz’altro tolta ogni possibilità di far sentire la propria voce.

Pibor 2015-02-10 – PIBOR, SOUTH SUDAN –  300 bambini soldato liberati in Sud Sudan

Pubblicato da itakweflavio

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Una risposta a “Be Oko ….”

  1. nullnullAncora più triste pensare che in questi giorni, vicini alla ricorrenza della Madonna di Lourdes, a Bocaranga è festa patronale. Tanti anni fa p. Cipriano aveva spostato la data dedicata alla Madonna della Guardia (11 Febbraio anziché 29 Agosto) perché nel pieno delle piogge. Preghiamo per essere davvero uniti al Centrafrica, sentendoci un cuor solo!

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