…. anche per loro!

Proseguendo sulla scia dell’articolo precedente (in cui ci si domandava: Per chi è nato Gesù?) la considerazione è che pur ricevendo messaggi forti e autentici come quelli di papa Francesco; pur in mezzo a stimoli positivi dei tanti che, come anche i soci di Ita Kwe, sono impegnati nel volontariato e nella solidarietà; pur avendo numerosi esempi e testimonianze chiare e coerenti, nel nostro caso quella di Flavio, che ci spingono ad andare avanti in un certo modo e a rigettare il male, questo purtroppo pare inarrestabile, causando sconforto per le grandi sofferenze vissute da interi popoli.

Riportiamo il link che si riferisce al discorso di Papa Francesco in cui ancora una volta si chiede la pace per la Siria: http://www.ilfattoquotidiano.it/2016/12/26/il-messaggio-di-natale-di-papa-francesco-troppo-sangue-sparso-in-siria/3281546/                                   e quello che riporta della nuova tregua che ci auguriamo venga rispettata: http://www.ilsole24ore.com/art/mondo/2016-12-28/russia-e-turchia-hanno-concordato-cessate-fuoco-tutta-siria-095525.shtml?uuid=ADIIjdLC&refresh_ce=1

Eppure ….. Gesù è nato proprio come ogni bimbo della Terra che poi diventa uomo tra le difficoltà e i pericoli: come i più emarginati, i più poveri, i più indifesi. Fin dal famoso “Annuncio dell’Angelo a Maria”, pur avendo Giuseppe a fianco, la sorte di madre e figlio è stata umanamente segnata da quanto ruotava loro intorno: sospetti; insicurezza; povertà; emarginazione; esilio; persecuzione.

L’insegnamento che possono ricevere “gli altri”, cioè coloro che apparentemente sono “più fortunati”, è quello di cedere un po’ di questa fortuna per goderne ancora di più condividendola. Ecco quindi le tante opportunità per essere d’aiuto e sdebitarsi un po’:

I progetti sul territorio di Genova-Val Polcevera, che oltre all’attenzione verso le persone disagiate di zona e i detenuti della Casa Circondariale, comprendono anche il sostegno al Convento per la manutenzione e la conservazione della struttura.

I progetti in Centrafrica, che vanno dai bimbi di Bangui ai ben tre progetti avviati a Bocaranga (Artigianato – Ospedale – Centro Disabili) e al contributo alla scuola P. Pio di Berberati.

C’è poi il progetto in Perù nel collegio di Santo Tomas de Valencia dove ormai dal 2012, dopo aver provveduto alla costruzione del muro perimetrale e alla elettrificazione nelle aule, Ita Kwe da il suo contributo ogni anno, ricevendo puntualmente il messaggio natalizio da parte dei bimbi di Santa Rosa del Mar.

L’attenzione è andata anche verso la Thailandia, il Kerala e la Guinea Marittima, dove l’aiuto è stato rivolto ai bimbi di diverse fasce d’età che utilizzano l’aiuto fornito da Ita Kwe Flavio Quell’Oller Onlus per proseguire negli studi, a vari livelli.

Ultimo come inizio dell’impegno ma non ultimo in quanto ad importanza, l’interessante progetto avviato nell’isola di Sao Vicente a Capo Verde, esattamente nella capitale Mindelo, dove Ita Kwe ha finanziato le attività svolte dai Cappuccini capoverdiani, collegati a quelli piemontesi, per il centro diurno Santa Chiara, che accoglie giornalmente una quindicina di giovani donne con sindrome di Down. Lo scopo è di dar loro una formazione di taglio, cucito, sartoria, economia domestica e culinaria, in modo da sviluppare la loro crescita umana e di inserimento sociale, ottenendo un’adeguata preparazione per il futuro.

Con una tale serie di progetti è evidente che lo spirito che anima i tanti soci che hanno raccolto il testimone di Flavio sia positivo malgrado tutto!! Le difficoltà presenti nel mondo non devono lasciarci scoraggiare, ma essere di stimolo per collaborare attivamente al loro superamento. Questo è l’augurio più sincero per l’anno 2017 che sta per cominciare: al di là di ogni cosa dovrebbe innanzitutto portare ad ognuno un po’ di serenità e di fiducia reciproca!