O.F.S. Italia

Aggiornato al 25 Giugno 2017 – Con tanta gioia accogliamo la nuova Ministra Nazionale O.F.S. Paola Braggion,  della fraternità lombarda. tra i consiglieri anche Marcello Allegro, ministro della fraternità della Liguria nel 2012, al tempo della presentazione della biografia: “Prima che sia troppo tardi”. Per Ita Kwe è ancora un segno della vicinanza di Flavio che continua a “viaggiare” accanto a noi!

 

E’ stato eletto il 3 Giugno 2017,  nella suggestiva cornice del santuario di La Verna, il nuovo Consiglio nazionale dell’OFS Italia che resterà in carica per tre anni. Il nuovo consiglio è così costituito: Paola Braggion (Lombardia) Ministra, Luca Piras (Sardegna) Viceministro e i Consiglieri: Marcello Allegro (Liguria – primo in basso a sinistra, riconfermato come tesoriere), Paola Brovelli (Piemonte), Marina Mazzego (Veneto), Morena Sacchi (Emilia Romagna), Luigi Gravina (Puglia) e Donato Mastrangelo (Basilicata).

Vedi sito ufficiale O.F.S. d’Italia e anche questa bella presentazione dall’Ofs  di Puglia.

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COS’ E’   …. L’ ORDINE FRANCESCANO SECOLARE?

L’Ordine Francescano Secolare (O.F.S.) (fino al 1978 Terzo Ordine Secolare o T.O.S.) è costituito da cristiani che, per una vocazione specifica, si impegnano a vivere il Vangelo alla maniera di San Francesco d’Assisi, nel proprio stato secolare, osservando una Regola specifica approvata dalla Chiesa.

L’O.F.S. è una delle tre componenti fondamentali della grande Famiglia francescana, costituita dai tre Ordini fondati da Francesco d’Assisi: il Primo Ordine (i frati), il Secondo Ordine (le religiose contemplative), il Terzo ordine (i laici).

La storia dell’Ordine Francescano Secolare può essere raccontata brevemente:

  1. Nel 1212, ad Alviano, tornando da Roma Francesco predica il suo messaggio e al popolo entusiasta promette di dare una regola per vivere il suo ideale rimanendo nel mondo – Primi terziari francescani: i Beati Lucchese e Buonadonna (Sposi)
  2. Nel 1221 papa Onorio III approva un Memoriale (considerato come la prima regola) preparato da Francesco e dal cardinale Ugolino.
  3. Nel 1289 papa Niccolò IV (un francescano) trasforma il Memoriale in una Regola che rimane in vigore per seicento anni.
  4. Nel 1883 il papa Leone XIII (terziario francescano), semplificò la Regola sperando che molti cristiani, per evangelizzare la società che si stava industrializzando (è il papa della Rerum Novarum: la prima enciclica sociale), potessero abbracciarla cambiando la propria vita e la società.
  5. Nel 1957 Pio XII, su richiesta del Terz’Ordine Francescano, ritocca la Regola di Leone XIII.
  6. I frutti del Concilio Vaticano II impegnano per dodici anni i Fratelli attorno alla Regola da aggiornare ai tempi attuali nella assoluta fedeltà allo spirito di Francesco: è approvata nel 1978 dal papa Paolo VI.
  7. Nel 1982 Giovanni Paolo II definisce questa Regola un autentico tesoro e raccomanda di studiarla, amarla, viverla.
  8. Nel  2009, come da decreto del Papa Giovanni Paolo II, viene confermato quanto deciso nel 2002 che cioè le tre suddivisioni dei Secolari vicini ai Cappuccini, ai Conventuali ed ai Minori si uniscano definitivamente a livello di unica appartenenza spirituale, dando vita ad una fraternità secolare più ampia e non ramificata a seconda degli assistenti spirituali del Primo Ordine.
  9. Per l’Italia: il 26 Ottobre 2013 viene approvato lo Statuto che regola la vita dell’ Ordine Francescano Secolare l’Italia.

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Per saperne di più aprire l’homepage del sito ufficiale dell’Ordine Francescano Secolare (O.F.S.) d’Italia
Francesco d’Assisi, un uomo con lo sguardo limpido, un uomo con il cuore pulito, arrivò a pregare così rivolto al Signore: «Oh Dio, tu sei umiltà!». Solo il cristianesimo ha annunciato questa verità, solo il cristianesimo ha il coraggio di gridare questa preghiera «Oh Dio, tu sei umiltà!»
Angelo Comastri

Come diceva San Francesco: “Mio Dio, mio tutto”!!

Aggiornato al 7 Novembre 2015

Intervista al presidente nazionale Remo Di Pinto

(OFS = terz’ordine francescano)

all’inizio del nuovo anno fraterno, segnato da eventi come il Sinodo sulla famiglia e il Giubileo della misericordia.

 

UN ANNO DECISIVO

 

C’è un’atmosfera sempre strana, un colore particolare, un suono delicato, quando qualcuno come noi si trova a muovere il primo passo lungo una strada nuova. Qualcosa che Pupi Avati, il grande regista che abbiamo avuto la fortuna di ascoltare a Bologna al Festival Francescano, chiama con un nome suggestivo nel film che per me è il suo capolavoro (“Una gita scolastica”): l’incanto. Lo senti l’incanto. Non sai bene cos’è ma ne avverti la presenza. È quel desiderio che ti muove il cuore, quella percezione impalpabile che ti strappa un sorriso. Sappiamo bene, tutti noi, che l’anno che stiamo per cominciare a vivere insieme è un anno decisivo. Nel segno della misericordia e del dono, l’OFS d’Italia si gioca la scommessa più grande, ben al di là delle piccole cose di sempre. Una scommessa decisiva, da vivere con tutta l’intensità di cui siamo capaci. «C’è un tempo bellissimo tutto sudato / una stagione ribelle / l’istante in cui scocca l’unica freccia / che arriva alla volta celeste / e trafigge le stelle. È un giorno che tutta la gente / si tende la mano / è il medesimo istante per tutti che sarà benedetto, io credo / da molto lontano” (Ivano Fossati, C’è un tempo) Buon cammino a ciascuno di noi.  (…)

 

Come ti aspetti risponderanno le fraternità e le regioni alle sollecitazioni dell’ “Anno della missione”, appena proclamato?

 

Mi aspetto che ci si metta in movimento, nei modi che solo lo Spirito può suscitare, lasciandosi provocare nella fedeltà alla propria vocazione (è l’occasione per metterci in crisi e per comprendere se siamo un gruppo o una Fraternità), perché non c’è missione senza vocazione. Mi auguro che si valorizzino le esperienze missionarie che già vivono molti nostri fratelli e tante Fraternità; che ci si riconosca chiamati a una presenza evangelica nel proprio territorio, come osservatori attenti, ascoltando e accogliendo i bisogni dei luoghi in cui, non a caso, siamo stati “edificati”. La missione ci viene in soccorso e, se sapremo abbracciarla, ci salverà. (…)