Malgrado i continui crimini in R.C.A. e molti siano stati gli esborsi per aiutare, i riflettori dei principali media del mondo non sono puntati su queste vicende per tanti motivi…..
Tratto dall’ultima pagina di aggiornamento sulla situazione in Centrafrica
Repubblica Centrafricana, Bocaranga 7 Ottobre 2017
Sebbene molti siano i crimini che si continuano a commettere in R.C.A., per i quali una denuncia è stata fatta anche ultimamente, e molti siano gli esborsi per aiutare (persino dal Giappone), i riflettori dei principali media del mondo non sono puntati su queste vicende per tanti motivi. Questo malgrado l’interessamento di Papa Francesco e di tanti missionari, congregazioni e organizzazioni di volontariato che da anni operano per cercare di porre un freno allo sfruttamento di questo Stato e al degrado in cui si è venuta a trovare la sua popolazione. Ita Kwe Flavio Quell’Oller Onlus ha fatto partire i primi progetti a Bocaranga, memore del grande impegno qui profuso da Flavio. Dopo l’ospedale Roberto Molinari e il Centro recupero disabili Arc en Ciel, è stato sostenuto anche l’approvvigionamento di attrezzi per i giovani seguiti da p. Cirillo e il materiale per gli allievi falegnami seguiti a centro artigianale da p. Cipriano. E in Centrafrica altri sono ancora gli aiuti inviati.
Invitandovi a visitare la pagina degli aggiornamenti, riportiamo qui solo un nuovo messaggio ricevuto da Bouar. A scrivere è suor Antida di famiglia a Bouar, consorella di suor Veronique e suor Maria Elena (a Bocaranga).
” Da circa venti giorni un bel numero di ribelli armati si sono installati a Bocaranga, facendo da padroni sulla gente. La Minusca, cioè i caschi blu, è intervenuta intimando di lasciare il territorio ma … niente. Allora ieri una decina di carri armati sono partiti verso Bocaranga per attaccare i ribelli. I padri, le suore e tutta la gente, sono stati invitati dai militari a lasciare la città e a rifugiarsi nel campo base. Oggi voci dicono che i ribelli se ne siano andati, ma notizie certe riguardo le nostre consorelle e i padri, non ne abbiamo perché le linee telefoniche sono chiuse. .. Si vedrà domani….”
Anche suor Antida, ovviamente conclude mettendo fiducia nella preghiera, in particolare a Maria Regina del Rosario, affinché tutto ciò abbia fine.
Tramite p. Aurelio Gazzera si è saputo che molti sono stati i morti, circa un centinaio, e che di nuovo migliaia sono coloro che hanno lasciato la propria residenza e si sono spinti in diverse direzioni: Bozoum, Bernerati, Ndim, Bouar ….