Fede, opere, digiuni e condivisioni

In memoria dell’uccisione del vescovo Oscar Romero, il 24 Marzo è stata scelta come data per ricordare ogni anno i tanti religiosi che hanno mantenuto la fede fino, appunto, al sacrificio della propria vita, strappata con violenza da chi vuole mettere a tacere la voce della Verità. Per chi segue le vicende del Centrafrica, il 24 Marzo è anche l’anniversario del colpo di stato del 2013 che vide l’ex presidente François Bozizè deposto dal capo della coalizione ribelle Seleka, Michel Djodotia, con la conseguente guerra civile ancora non del tutto risolta.

Ovviamente in ogni professione di fede si incontrano martiri ma, avendo avuto i cristiani già l’annuncio di questo fin dal “Discorso della montagna” in cui Gesù ha parlato di ….. beatitudini per i perseguitati a causa Sua, il mistero di quanti fino ad oggi lo abbiano seguito è ancora più grande. Qui solo i “caduti” dello scorso anno, durante lo svolgimento del proprio ministero.

Giunti a circa metà del tempo quaresimale, questa “giornata di digiuno e preghiera per i missionari martiri”, si collega all’iniziativa promossa da alcuni anni riguardo le ininterrotte “24 ore per il Signore” (oggi in coincidenza con l’Annunciazione a Maria), in cui numerose chiese nel mondo sono rimaste aperte anche durante la notte, per permettere a tutti di sostare dinnanzi al Mistero Eucaristico e di ricevere conforto dalla preghiera personale o guidata, avvicinandosi anche in modo particolare alla confessione. Come già sottolineato in altre occasioni, la coerenza e la ricerca della verità devono essere alla base delle nostre azioni, anche a costo di andare … controcorrente e trovare altri ostacoli dinnanzi al cammino di ogni giorno, che già porta in se la sua pena.

Ma questa pena solo così potrà essere tramutata in gioia …. Nella Diocesi di Genova si parla quest’anno di “Gioia piena”, che è quella che scaturisce dall’incontro personale con Dio che dovrebbe essere trasmesso con gioia in tutte le occasioni di vicinanza al prossimo. A tal proposito, un accenno alla “gioia dell’amicizia” nata anche tramite la figura di Flavio (che ha sempre vissuto questo valore, vedi T.V.C.), in particolare a partire dalla condivisione di vita con Silvana: sacramento del Matrimonio non è “un fatto personale”, un “contratto solo tra due persone”.  Coinvolge le rispettive famiglie, gli amici, gli ambienti di lavoro e di provenienza degli sposi.

Il seme gettato nel giorno del “SI”, non si disperde malgrado la separazione degli sposi, la morte di uno di essi, il corso degli eventi della vita, che continua imperterrita la sua corsa. Dall’incontro tra Flavio e Silvana sono nati non solo i loro quattro figli, Miriam, Andrea, Francesco e Alessandro; sono nate nuove amicizie e tante si sono rinsaldate ancora di più; è nata ITA KWE, con i suoi soci e simpatizzanti, con i progetti sostenuti, con lo sguardo proteso a chi è in difficoltà, cercando di portare un po’ di aiuto.

Nel tempo del digiuno, quando lo sposo (ma non solo Gesù) non c’è più, la gioia piena che è stata vissuta insieme a lui, condivisa anche con gli amici, prosegue ed è il motore che ci fa andare avanti.

Montaldeo, 15 Settembre 1990 – condividere la propria gioia con gli amici da la forza per superare anche le prove più dolorose sapendo che non si è soli!

Pubblicato da itakweflavio

ITA  KWE  ("Fratello di tutti" nella lingua Centrafricana Sango) è un'associazione nata il 24 maggio 2012 in memoria di Flavio Quell'Oller.     Si prefigge di portare avanti la sua opera di carità missionaria con progetti concreti e duraturi, in Italia e all'estero.  Per un contributo che non costa nulla ma che vale molto, indicare il Codice Fiscale numero: 9 5 1 5 8 2 3 0 1 0 2    nella sezione delle O.d.V.